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Anche la Prefettura di Genova è concorde con il pensiero dei tassisti: il servizio GenoVai di UberPop è illegale. Lo dice una nota degli stessi tassisti dopo l'incontro avvenuto in Prefettura: poi il coordinamento si è spostato nella sede dell'albergo in cui si svolgeva la riunione e ha effettuato un volantinaggio informativo ai partecipanti sul quale venivano ricordate le normative che regolano il trasporto pubblico e tutti i numeri istituzionali (Comune, Ufficio Pm) ai quali rivolgersi per ottenere corrette informazioni della regolamentazione del servizio".  Il portavoce dei tassisti ha anche incontrato il manager responsabile per l'Italia di UberPop. "C'è stato solo un accenno all'evidente illegalità del loro servizio che tuttavia non preoccupa la società".

LA MATTINATA - Dopo Milano la rivolta dei tassisti si scatena anche Genova dove sbarca Uber, un servizio a metà tra il taxi e il noleggio ma che non prevede alcuna licenza. E questa mattina una delegazione di tassisti del Coordinamento Taxi Genova ha chiesto l'incontro col prefetto. Una vicenda quella di Uber, che è già attivo non solo a Milano ma anche a Roma, seguita con grande attenzione dalla polizia municipale, che vuole approfondire quelli che qui e ora sono soltanto potenziali illeciti.

Sfruttando le caratteristiche  GPS dei cellulari delle ultime generazioni, la “app” incrocia in tempo reale la posizione di chi ha bisogno di un trasporto e del conducente disponibile più vicino. Una sorta di replica digitale di un centralino tradizionale, con la differenza che non c’è personale a rispondere al telefono e gli incontri fra domanda e offerta sono privi di un preciso inquadramento formale. La “app”, inoltre, basandosi sulla tratta indicata dall’utente, restituisce subito anche la tariffa che si dovrà pagare.

COS’E’ UBER -
E' una società nata nel 2009 a San Francisco. Uber non fornisce servizi di trasporto, ma si limita a mettere in contatto gli utenti con i vettori. Attraverso l’applicazione per smartphone è, infatti, possibile rintracciare un’autista nella propria zona e avere da subito il preventivo del prezzo da pagare per la tratta richiesta. Uber trattiene, poi, una commissione del 20% dalla tariffa dovuta al vettore.

LE PROTESTE – I più accesi oppositori di Uber sono i tassisti, che la descrivono come un’attività resa in regime di concorrenza sleale, che viola la normativa sul trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea (legge n. 21 del 1992).

UBER IN EUROPA – In Europa il servizio è presente in 40 città. Nel corso degli ultimi mesi, la società con sede a San Francisco ha dovuto far fronte ad alcuni stop. Nello scorso aprile, infatti, due sentenze hanno bloccato l’app in Belgio e in Germania, accogliendo i ricorsi presentati dai tassiti.

SHARING ECONOMY
– Uber rientra nel più ampio ambito della sharing economy. Si tratta di un sistema socio-economico basato sullo scambio di risorse e sulla cooperazione tra persone. Sfruttando gli strumenti forniti dall’innovazione tecnologica, la sharing economy sta rivoluzionando il concetto di consumo di massa, in quanto chiunque può essere al tempo stesso fornitore e consumatore di un servizio. Il fenomeno è di portata mondiale e si sta estendendo ai più svariati settori (trasporto, scambio di beni, babysitting, turismo).