porti e logistica

1 minuto e 25 secondi di lettura
Settembre conferma il trend negativo del Porto di Genova. Spediporto conclude il mese con un -5% in export e un -9.8% in import.

I dati, rilevati su un campione del 15% dei propri associati, registrano il danno degli spedizionieri attorno ai 97K/annui. Cresce la perdita, invece, per i corrieri (170K/anno) e gli autotrasportatori (610K/annui).

Se i dati dovessero consolidarsi nel corso di prossimi mesi gli spedizionieri genovesi potrebbero arrivare a perdere a fine anno un un 10% in Import ed un 8% in export. Allo stesso modo i danni potrebbero superare secondo le stime i 28ml di euro.

"Abbiamo bisogno di garantire i servizi fondamentali alla merce, in assenza di un'infrastruttura fondamentale come il Morandi, dobbiamo aumentare la qualità dei servizi e ridurre il dwell time - commenta il Presidente di Spediporto Alessandro Pitto - dobbiamo capire che ogni minuto risparmiato in porto è un euro risparmiato per il mercato".

La preoccupazione trova conferma anche nei dati resi pubblici da ADSP che nei giorni scorsi ha diffuso il dato di un - 20% delle tasse portuali e di una riduzione di carico che, come testimoniato dai Terminalisti, è arrivata in alcuni casi a toccare un - 25%. "Non possiamo sottovalutare gli umori del mercato e le sue sensibilità alle variazioni di costo - commenta Giampaolo Botta DG Spediporto — temo molto la sottovalutazione di certi temi ed il calo di attenzione generale su questa crisi. Ogni 100 contenitori che scappano da Genova vuol dire un posto di lavoro messo a rischio. Se i dati che si sentono in queste settimane trovassero conferma l'impatto sull'occupazione potrebbe essere rilevante e noi dobbiamo difendere l'occupazione come primo valore del Porto e delle nostre aziende".