cronaca

Nel mirino gli amministratori della Tecnodem di Napoli
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Gli amministratori della 'Tecnodem srl' di Napoli, impresa impegnata nella ricostruzione del ponte Morandi, sono stati arrestati dalla Dia nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Genova.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip nei confronti dell'amministratore di fatto e di una donna, considerata un prestanome. Dalle indagini è emerso che l'amministratore era contiguo a clan camorristici. L'impresa era già stata esclusa dai lavori nel mese di maggio.


La 'Tecnodem' aveva lavori in subappalto per centomila euro nell'ambito delle opere di demolizione del ponte, in corso in queste settimane. Ma le indagini degli uomini della Direzione investigativa antimafia, sulla base dei primi accertamenti di carattere amministrativo, avevano consentito agli inquirenti di emettere già a maggio scorso un'interdittiva a carico dell'azienda, che era così stata estromessa dai lavori.

Oltre agli arresti, d'intesa con la Dda di Napoli, sono in corso una serie di perquisizioni e sequestri preventivi tra Genova e Napoli. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma in procura a Genova alle 11.



"L'operazione di oggi completa il quadro di attenzione degli investigatori sui cantieri del ponte Morandi, sia in fase preventiva che in quella successiva di infiltrazioni delle organizzazioni mafiose" ha commentato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi "Si tratta di un cantiere ipercontrollato - ha detto -. I controlli vengono fatti durante e dopo l'assegnazione dei lavori, in una fase successiva dunque, e il meccanismo funziona benissimo". "Intorno alla demolizione del ponte Morandi - ha spiegato il colonnello della Dia di Genova Mario Mettifogo - ballano cifre consistenti e quindi è evidente che ci sia un interesse da parte della criminalità organizzata. Ma si tratta di un cantiere così pubblicizzato e controllato che non dovrebbero nemmeno provarci". Dalle indagini è emerso come Varlese abbia costruito diversi schermi per poter partecipare agli appalti. Lo stesso sistema sarebbe stato usato per partecipare alla dismissione della centrale nucleare di Caorso.