cronaca

Esplosione in quattro fasi
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L'esplosione dei monconi di ponte Morandi verrà eseguita con particolari accorgimenti per consentire di arrecare meno danni possibili agli stralli che dalla cima delle pile sostengono le campate del ponte. A otto giorni dalla data indicata per l'esplosione delle pile 10 e 11 nel lato est di ponte Morandi la struttura commissariale ha permesso a giornalisti, fotografi e cineoperatori di fare un sopralluogo nel cantiere.


C'è il costante via vai di mezzi di lavoro impegnati a preparare tutto in vista di venerdì 28 giugno, giorno in cui è prevista l'esplosione con le micro-cariche delle due pile che insisitono dal lato delle case di via Porro. Ultimi dettagli con il piano di mitigazione delle polveri che diventa realtà. Ci sono le vasche d'acqua sopra i monconi e subito sotto le sacche, anche loro piene di acqua che avranno il compiti di attutire la caduta del ponte e mitigare il rilascio delle polveri.


Il commissario Bucci spera ancora di poter anticpiare di ventiquattro ore la data. In questo senso si attende l'arrivo dalla Spagna dello speciale detonatore che avrà il compito di far esplodere quella parte di ponte ancora in piedi. Il progetto di abbattimento delle pile, è articolato in tre fasi per la pila 10 e in quattro per la pila 11.

- Fasi spiegate nel dettaglio dal ministero dell'Interno:

Fase 1: per la campata 11 prevede il taglio degli stralli mediante uso di cariche esplosive direzionali, che saranno utilizzate dal IX Reparto “Col Moschin” dell’Esercito.

Fase 2: comune ad entrambe le pile, prevede l’elevazione di un muro d’acqua in quota. Attraverso una vasca che copre la lunghezza dell’intera campata, realizzata con i new jersey riciclati dal ponte, l’esplosione di cariche calibrate solleverà l’acqua ad un’altezza di circa 90 metri che, ridiscendendo sotto forma di pioggia intensa prima dell’attivazione della fase 3, contribuirà a mitigare la diffusione di polveri al suolo.

Fase 3: abbattimento delle strutture portanti di entrambe le campate, ossia dei due pilastri che reggono gli stralli, alti circa 82 metri. È previsto l’impiego di cariche esplosive di tipo tradizionale. In meno di mezzo secondo verranno abbattuti gli appoggi e gli impalcati cominceranno a collassare frazionandosi in maniera composta prima dell’impatto al suolo. Per attutire la caduta il terreno sottostante è stato ricoperto di materiale inerte.

Fase 4: prevede, già durante l’esecuzione della fase 3, l’innalzamento di muri d’acqua alti circa 40 metri ai lati di entrambe le campate. Tali muri, attivati anch’essi da cariche esplosive, costituiranno un filtro laterale per gran parte delle polveri generate dalla caduta dei manufatti. I sistemi di mitigazione delle polveri opereranno in supporto ai metodi tradizionali.


- Il piano di evacuazione:

Messo a punto anche il piano di evacuazione che prevede per quella giornata l'abbandono della propria abitazione in un raggio di 300 metri dal cantiere. In totale saranno 3170 le persone che per l'intera giornata troveranno accoglienza nei punti allestiti per l'occasione da Comune e Protezione civile. individuata la lista dei cvici da evacuare (LEGGI QUI), e quella dei civici compresi nella fascia tra i 300 e 400 metri, quelli cioè soggetti al divieto temporaneo di stazionamento e soggiorno all'aperto dalle 8 alle 15 (LEGGI QUI). Attivi anche i tre info point attivi dalle 8 alle 19. si trovano in Via Cappello angolo via Fillak; Via Pellegrini 11 (Campasso) e in Via Gaz c/o Istituto Comprensivo Caffaro. Indiviuati anche tutta una serie di accorgimenti che i residenti sono chiamati ad adottare per quel giorno (LEGGI QUI).

Già deciso invece che il giorno dell'esplosivo non ci saranno esami nelle scuole di tutta Genova. Troppo complicato muoversi in città quel giorno, così è stata adottata la misura che rinvia tutto gli esami di un giorno. Da mettere a punto ancora il sistema mobilità, con via Perlasca, via Fillak che resteranno sicuramente chiuse. Corso Perrone sarà aperta mentre è da decidere de via 30 Giugno resterà aperta al traffico e se sì con quale orario. Certamente verrà interrotto il traffico ferroviario tra le tratte Genova-Acqui e Genova-Busalla-Arquata Scrivia. Ma si attende di capire la comunicazione ufficiale sull'orario.


La struttura commissariale ha comunque precisato che "nei giorni 20/21 giugno e 21/22 giugno in orario notturno sarà temporaneamente chiusa al traffico via della Superba, dalle 21.00 alle 5.00, a causa dei lavori di demolizione dell'impalcato dell'ex sede ferroviaria dismessa della linea Genova - Ventimiglia. L'intervento riguarda il breve tratto della linea ferroviaria di attraversamento del torrente Polcevera, non più attivo, in corrispondenza di via della Superba, da demolire al fine di consentire il transito dei mezzi che saranno impegnati per il trasporto eccezionale degli elementi prefebbricati che andranno a costituire l'impalcato della nuova infrastruttura. Il trasporto seguirà il tracciato dalla banchina Ilva al cantiere di ricostruzione del Viadotto Polcevera dell'autostrada A10".