cronaca

Livelli 5 volte superiori al limite: lo rivela Altroconsumo
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Livelli di piombo 5 volte superiori alla norma nelle fontanelle genovesi. Lo rivela un'indagine di Altroconsumo che ha coinvolto 35 capoluoghi italiani. Con esiti sorprendenti e inquietanti per Genova, dove l'analisi di un campione d'acqua prelevato da una fontana pubblica cittadina ha rivelato una concentrazione di piombo nettamente al di sopra dei limiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

A denunciarlo sono Matteo Rosso, medico e consigliere regionale di Fratelli d'Italia, e Stefano Balleari, vicepresidente del consiglio comunale di Genova. Che, attraverso una nota, parlano di “gravissimi effetti sulla salute: ingerire piombo provoca disturbi neurologici, vascolari e addirittura aborti. Occorre intervenire subito”.

«La rilevazione fatta da Altroconsumo su un campione di acqua prelevata da una fontanella di Genova - spiegano Rosso e Balleari - desta preoccupazione e richiede un immediato approfondimento attraverso analisi capillari sul territorio per valutare l’estensione del pericolo di presenza di piombo, oltre i limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Col piombo non si può scherzare: la sua presenza nell’acqua in dosi eccessive fa male e può causare effetti sulla salute anche gravi: disturbi neurologici e comportamentali, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, ipertensione, ridotta fertilità e aborti e alterato sviluppo dentale».

Altroconsumo ha segnalato la situazione al Comune di Genova e alla Asl competente. «A questo punto – dice il vicepresidente del consiglio comunale Balleari – ci aspettiamo spiegazioni dal Comune. Vorremmo capire come ha intenzione di intervenire e soprattutto chiederemo un’analisi capillare di tutte le fontanelle presenti sul territorio. Potrebbero essere casi isolati, legati alle tubature in piombo di poche fontanelle, ma si deve comunque porre rimedio ed evitare che i cittadini genovesi, magari bambini, bevano acqua che può nuocere irrimediabilmente sulla loro salute e, nel caso dei più piccoli, sul proprio sviluppo».