Nel ricorso, firmato dal sindaco Massimo Federici e formalizzato dai legali, si parla di “illegittima attività amministrativa statale”, in riferimento proprio alla richiesta della Soprintendenza che ha inteso considerare reperti archeologici quanto trovato sotto la piazza. Su questa base il Comune chiede un risarcimento danni per i gravi ritardi nei lavori cagionati dalla prescrizione dell’ente, ed è intenzionato ad andare davanti ad ogni ordine e grado della magistratura.
Difficile a questo punto stabilire quando e come potrà concludersi questa assurda telenovela che, tra l’altro, ha sinora comportato in termini economici già oltre un milione in più di quanto previsto per gli interventi di riqualificazione della piazza, proprio in ragione dei ritardi accumulati e delle possibili modifiche al progetto originale.
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