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Piaggio Aero ha scelto il salone l’EBACE, il salone dell’aviazione d’affari in corso a Ginevra, per svelare la nuova versione del suo P180. La prima novità simbolica è il nome: non “Avanti III”, come si ipotizzava, ma “Avanti Evo” (per “evolution”). Il messaggio è che “Evo” non è solo un aggiornamento dello storico aereo di casa Piaggio, ma un’evoluzione sostanziale, capace di rilanciare il modello su un mercato che negli ultimi anni lo ha visto sostanzialmente soccombere contro i concorrenti americani.

Novità di peso, quindi, che partono da un nuovo design delle superfici alari (a partire dal celebre “baffo”, l’ala anteriore che rende unico il P180), l’aggiunta delle winglets (gli impennaggi verticali alle estremità delle ali) e dei motori: il tutto per una miglior aerodinamicità che si traduce in una riduzione dei consumi ci circa il 3%, e un’autonomia aumentata fino a 1470 miglia nautiche (che diventano 1720 nella versione con serbatoio aggiuntivo da 390 libbre). La velocità massima resta di 402 nodi, che lo rende il turboelica più veloce al mondo.

Un’altra modifica sostanziale riguarda le eliche, che con il nuovo design “a scimitarra”, più efficienti e grazie alle quali si sono ridotte considerevolmente le emissioni sonore sia esternamente (-68%) sia internamente. Si tratta di un’evoluzione fondamentale, visto che uno dei potenziali problemi del P180 è quello della rumorosità, che in futuro avrebbe potuto essere fuori dagli standard di alcuni aeroporti. Avanti Evo non subirà queste limitazioni e potrà essere operato su qualunque scalo. Altre modiche riguardano il carrello, più resistente e per il quale saranno necessari meno interventi di manutenzione, i freni antibloccaggio, un nuovo sistema di sterzata a terra, un nuovo impianto di condizionamento e illuminazione (led, sia all’esterno sia all’interno) e una cabina ridisegnata.

Ora si tratterà di capire se queste novità potranno dare nuova linfa alle vendite, che negli ultimi anni sono scese in maniera costante portando allo stato di grave difficoltà che vive Piaggio Aero. I primi commenti della stampa di settore riconoscono all’azienda ligure di essere riuscita nell’intento di smussare i difetti (il rumore, in particolare) di un aeroplano già al top della sua categoria, capace di volare più lontano, più velocemente e più economicamente dei suoi concorrenti.

Se sul settore civile Piaggio Aero sfodera i denti, su quello militare arriva una doccia fredda: Airbus, Dassault e Alenia Aermacchi mei giorni scorsi hanno infatti consegnato ai Ministeri della Difesa di Francia, Germania e Italia la proposta di un programma di sviluppo per un sistema aereo di pilotaggio remoto denominato Male 2020 (acronimo inglese di “media altitudine e lunga autonomia”). Un progetto che già dal nome è evidentemente un concorrente diretto del P1.HH di Piaggio Aero (che infatti è rogettato per le medie altitudini e la lunga durata delle operazioni di pattugliamento).

Chi la spunterà? Piaggio ha dalla sua che il suo “drone” ha già volato, e lo sviluppo dei sistemi di guida, in collaborazione con Selex, procede già da mesi. Airbus, Dassault e Alenia (gruppo Finmeccanica) rappresentano però una potenza di fuoco commerciale e industriale spaventosa se confrontata all’azienda ligure, che finora dal Ministero della Difesa ha ricevuto molte parole di sostegno, la disponibilità di usare l’aeroporto militare di Trapani per le prove del P1.HH, ma nessun impegno (almeno pubblico) di sostenere il progetto o di voler comprare qualche P1.HH (per non parlare di proporlo ai partner europei).

Il fatto che il Ministro della Difesa sia una genovese dovrebbe lasciare sperare che il governo sia sensibile ai progetti innovativi (mentre Airbus, Dassault e Alenia a Parigi parlavano del futuro Male, Piaggio a pochi stand di distanza presentava già il mock-up e le specifiche di volo) di un’azienda ligure (ma soprattutto, andrebbe ricordato più spesso, dell’unica azienda italiana che produce, assemblea e vende aerei dalla A alla Z). Da sottosegretario Roberta Pinotti visitò lo stand Piaggio e assistette alla presentazione del P1.HH, la speranza è che da ministro dia finalmente un sostegno concreto al progetto ligure, prima che Davide venga affossato da Golia.