cronaca

Non denunciò l'accaduto, ma il reato verrà estinto
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È stato ammesso alla prova e farà volontariato per 240 ore Simone Furfaro, l'autista del bus che la sera del 14 luglio 2015 in piazza Caricamento aveva assistito al momento iniziale del pestaggio del barista Maurizio Narcisi da parte di alcuni giovani e non avrebbe subito denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine.

Lo ha deciso il giudice Monica Parentini che ha rinviato a novembre 2018 l'udienza per verificare che ci sia stato il buon esito dell'attività di volontariato e, in tal caso, dichiarare l'estinzione del reato. L'autista era stato rinviato a giudizio per favoreggiamento e omessa denuncia.

Nell'udienza dello scorso aprile l'avvocato Luca Ciurlo, difensore di Furfaro, aveva consegnato all'avvocato Umberto Pruzzo per la parte civile (Narcisi e la sua convivente) una lettera di rincrescimento per quanto accaduto al barista e un' offerta volontaria di mille euro (non a titolo di risarcimento). Per quell'episodio nel gennaio scorso Lorenzo Giuliani e Federico Burlando, accusati di lesioni gravi, erano stati condannati con rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi ciascuno oltre al pagamento di una provvisionale di 40.000 euro a testa per la vittima e di 3.000 euro per la convivente. Assolte le due ragazze imputate per lo stesso reato.

Gli imputati avevano riferito che la loro sarebbe stata una reazione alle molestie verbali di Narcisi nei confronti delle giovani. Narcisi rimase a lungo in ospedale, andò in coma ed è rimasto invalido al 75%.