salute e medicina

La buona sanità
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Il Centro Medicina Integrata di Genova Pontedecimo venga preso come modello di riferimento da inserire nel Piano Sociosanitario Regionale. Questa, in sintesi, la proposta lanciata dal capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino sul fronte del miglioramento delle terapie e delle condizioni di vita dei pazienti oncologici o affetti da patologie croniche-debilitanti.

"Un’esperienza importante ma da valorizzare ancora di più, alla luce dei risultati molto incoraggianti riscontrati in questi anni. Il Centro di Medicina Integrata di Pontedecimo, diretto dal Prof. Edoardo Rossi con la collaborazione organizzativa del Sig. Pietro Randazzo, rappresenta un’eccellenza assoluta: deve diventare un modello per iniziative analoghe, da veicolare attraverso il prossimo Piano Sociosanitario Regionale – dichiara Gianni Pastorino -. Un’equipe composta da medici, nutrizionisti, psicologi e operatori sanitari coopera quotidianamente gestendo nel modo migliore decine e decine di malati. Le irrinunciabili terapie oncologiche ed ematologiche sono abbinate a cure che guardano al benessere complessivo del paziente: sollievo e benessere, quindi, attraverso il supporto di psicoterapia, programmi dietologici personalizzati, agopuntura, ionorisonanza e altro ancora. Tutte pratiche che contribuiscono ad alleviare i sintomi della malattia e ad abbreviare i tempi di recupero. Aspetto cruciale, si tratta di terapie mirate e individuali, quindi pensate attorno a un paziente specifico».
«A nostro parere, questo è un modello da ampliare e da esportare in altre zone della nostra regione. Ma sarebbe un primo passo, perché poi si dovrebbe arrivare alla creazione di una rete emato-oncologica efficace, capace di sostenere il malato anche a livello domiciliare; e infine una rete specialistica per le malattie rare, con centri di riferimento diffusi sul territorio, che collabori per un indirizzo terapeutico e diagnostico più efficace – commenta Pastorino -.

Purtroppo alcune patologie, come le neoplasie, mostrano una crescita costante. Per questo diventa ancor più necessaria un’indagine epidemiologica accurata, che possa davvero produrre prevenzione e indirizzare le risorse finanziarie sulle patologie preminenti, nei territori più a rischio. Auspichiamo che l’assessore Viale consideri queste istanze nel prossimo Piano Sociosanitario: è in questi scenari che si può valutare se la nostra sanità è davvero rispondente alle esigenze del territorio".