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Il candidato di "Rete a sinistra" a Primocanale
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Candidati credibili, albo dei lobbisti e stop ai rimborsi. Sul tema della legalità Luca Pastorino, candidato della lista “Rete a sinistra” alla presidenza della Regione Liguria, si mostra fermo e deciso nell'intervista rilasciata a Primocanale.“Creeremo un albo regionale dei lobbisti, perché tutto sia trasparente e ci sia accessibilità. Aboliremo tutti i rimborsi, che hanno condotto a una giungla di comportamenti definiti da alcuni ‘errori’, ma che errori non sono. Sono figli di un utilizzo facile dei soldi pubblici. Dobbiamo partire da una normalità di comportamento che la gente pretende dalla classe politica”. Fermezza e decisione che Pastorino mostra anche sugli obiettivi elettorali: “Noi vinciamo. Lo dico con convinzione. Limiti non ce ne siamo posti”, afferma il sindaco di Bogliasco.

Pastorino parla anche delle settimane passate che hanno preceduto la sua candidatura e del rapporto con Giorgio Pagano e l'Altra Sinistra. “Con Giorgio Pagano ho un buon rapporto”, dice il parlamentare ex Pd. “Credo che la politica serva, non serve la politica che abbiamo ora. Il nostro tentativo non esclude la politica ed il ruolo che deve avere, che è sancito dalla Costituzione, così come la possibilità dei movimenti e delle associazioni di partecipare alla vita pubblica. Con Altra Sinistra abbiamo tanti punti in comune, confido sempre di poter avere un dialogo con Giorgio Pagano, anche sui contenuti, se la loro proposta non prenderà forma”.

Il progetto di Pastorino strizza anche un occhio al movimento che ruota attorno a Maurizio Landini. “Se ho capito bene – dice il sindaco di Bogliasco - tra pochi giorni uscirà un cartello di proposte che andrà a riguardare il mondo del lavoro a 360 gradi, delle operai e delle professioni. Da questo punto di vista è anche il nostro modello, in cui cercheremo di affiancare alla lista “Rete a Sinistra” una lista espressione della società civile, del lavoro e delle professioni.  Credo che ci debba essere una riforma della politica e un ritorno alla buona politica: il nostro modello parte dalla società civile ma include una politica trasparente, chiara e a portata di mano”.

Sulla possibilità che altri esponenti del Pd seguano le sue orme ed escano dal partito, Pastorino non ha grandi dubbi, mentre si mostra più cauto nel descrivere il proprio progetto come un laboratorio nazionale. “In Liguria secondo me saranno tanti, a livello nazionale non saprei dire. Credo che ci guardino tutti per vedere cosa siamo in grado di fare, ma che dalla Liguria possa partire un modello nazionale è tutto da vedere. Per adesso mi limiterei a portare avanti una proposta per il nostro territorio, che può essere, perché no, anche un modello di riflessione per il mio  partito, che fa sempre fatica a mettere in campo forme di rinnovamento”.

Dai temi di stretta attualità politica, si passa poi all'analisi delle questioni più legate al territorio. Si parte dalla firma dell'accordo per l'ampliamento del pronto soccorso di Villa Scassi. “La questione l’ho seguita parzialmente, devo ancora farmi un’opinione prima di dire che sia colpa di uno o dell’altro se la programmazione del personale è stata fatta bene o male”, afferma Pastorino. “Però la sanità sarà un tema centrale e anche su questo tema stiamo approntando in questi giorni un programma che parlerà anche delle risorse”. E sempre sulla sanità aggiunge: “Sono da sempre appassionato di medicina di base, che è quella che tocca tutti, e fa parte di quei servizi sul territorio che vanno studiati e implementati, coinvolgendo ad esempio nuovi medici e nuove laureati per offrire ad esempio un servizio ambulatoriale anche il sabato e la domenica, che manca ovunque, al di là dei pronto soccorso che poi si intasano di codici bianchi”.

Ci si sposta sul tema legato alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, con la Regione che ha da poco approvato un piano e con molti sindaci che prospettano un incremento delle tariffe. “Sono un sostenitore convinto della raccolta differenziata, a Bogliasco abbiamo fatto da apripista insieme a Pieve Ligure e Sori per raggiungere un livello superiore al 65%”, sottolinea Pastorino. “La questione è stata sottovalutata un po’ da tutti, perché era anche una questione difficile da affrontare, dato che siamo anche su un territorio un po’ particolare e difficile. Si sono sempre avanzate ipotesi di impianti di smaltimento di diversa natura che però non hanno mai portato a una soluzione definitiva e oggi i costi stanno già lievitando, a prescindere dal piano regionale, perché i rifiuti li portiamo in Piemonte, con un aggravio di costo. Bisogna muoversi in fretta, perché non c’è più tempo, e questa è un’altra grande priorità”.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, il sindaco di Bogliasco dice di aver “sempre creduto al trasporto integrato ferro-gomma” e di non essere favorevole “alla privatizzazione in quanto sostenitore convinto del servizio pubblico di trasporto che dev’essere mantenuto tale”. “Al centro deve restare l’idea che il servizio dev’essere pubblico, io sono stato spesso in conflitto con chi sosteneva un servizio privato o parzialmente tale”, rimarca Pastorino. “Sarà poi da vedere il contesto in cui ci muoviamo, l’orientamento nazionale: Renzi ad esempio sembra propendere più per le privatizzazioni. Qui abbiamo un territorio fatto in modo particolare che comporta anche dei costi differenti, tutti elementi che compongono uno schema con delle peculiarità. Mettere insieme questo puzzle non sarà facile, ma dovremo farlo”.

Sul dissesto idrogeologico Pastorino vuole andare “nella direzione di uno stop al consumo di suolo”. “Le nostre grandi opere saranno rivolte a questa emergenza, che ha colpito non solo Genova ma tutto il territorio ligure, che ha cambiato la sua geografia. E sulle grandi opere come il terzo valico aggiunge: “La grande opera va fatta, se va fatta, nel rispetto dell’ambiente, tenendo ben presenti gli obiettivi e una partecipazione alle scelte e ai percorsi molto più ampia di quella che è stata fatta in questi casi. L’impatto col territorio è una cosa imprescindibile. Il mio non è un no pregiudiziale, ma va declinato sulle priorità, sulle funzionalità e sulla sostenibilità, con una discussione a monte un po’ più ampia di quella che c’è stata negli ultimi anni”.

Chiusura dedicata a temi del turismo. “Non c’è un modello di promozione del territorio ben sviluppato, anche a Genova ci sono attività private che sostituiscono questa funzione. L’offerta turistica e di eventi  ha sempre avuto il supporto della Regione, ma forse in un contesto un po’ troppo frammentato e affidato ai comuni. Sicuramente ci vuole un maggiore coordinamento, un sistema che non escluda nulla in quanto a iniziative e ad un approccio diverso al turismo”, conclude Pastorino.