cronaca

L'annuncio a Macaia: Euroflora si farà al Porto Antico
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Si riunisce il consiglio di amministrazione della Fiera di Genova. Un appuntamento al quale si arriva con il livello della tensione alzatosi di molto, specie dopo la lettera-documento firmata da una parte dei lavoratori e rivolta ai soci della Spa e alle categorie economiche della città. Al suo interno, 13 domande senza risposta e un affondo importante su quelle che sono le responsabilità della situazione odierna. Una situazione che lascia la Fiera con le ore contate e che la instrada verso la liquidazione.

Di quello che potrebbe essere il futuro della Fiera di Genova se n'è parlato anche a Macaia su Primocanale. Il quadro che è emerso è decisamente a tinte fosche. A quanto pare, il Salone Nautico si farà in giro per la città, mentre Euroflora verrà organizzata al Porto Antico.

La sensazione è che si sia sancita la chiusura della Fiera senza sapere cosa si farà in futuro dell'area. E questo porta tutta una serie di preoccupazioni legate a quella zona della città. Il rischio è infatti di vederla cadere in totale abbandono e di avvicinarsi a passi spediti verso una chiusura definitiva per pericoli legati all'ordine pubblico. E a quel punto diventerebbe facile vittima di ladri di rame, vandali, senza contare chi potrebbe tentare di introdurvisi abusivamente.

Nel corso di Macaia si è capito che la Fiera di Genova chiude soprattutto per quattro ragioni. La prima è che il Comune non vuole pagare il debito di 16 milioni che grava sulla società. La seconda è che si vogliono spostare le manifestazioni della Fiera al Porto Antico. A queste, si aggiungono le ragioni legate all'incapacità dei vertici di disegnare un futuro della Fiera come motore del turismo della città e all'aver prediletto logiche più legate al "mattone" che allo sviluppo delle manifestazioni.

Ma cosa accadrà davvero dopo la chiusura? Il rischio vero è che tutto resti così, immobile, per dieci o forse quindici anni.
Anche perché c'è un problema legato alle singole aree che non è stato risolto. Quella di piazzale Kennedy è di proprietà del demanio (e non può essere coinvolta in un progetto diverso), quella della Fiera è del Comune, mentre quella della Darsena - essenziale per il Nautico - è dell'Autorità portuale. È chiaro che sarebbe difficile anche per un architetto disegnare un progetto per il futuro della Fiera, senza sapere se avrà o meno a disposizione le altre due aree.

Adesso non resta che attendere quali saranno gli sviluppi immediati. Si viaggia ormai verso la messa in liquidazione della società da parte del Comune. Una fine triste, che potrebbe esserlo ancora di più se si pensa a cosa succederà immediatamente dopo.