cronaca

Per il giudice entrambi "concorso anomalo in omicidio volontario"
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La corte di Assise di Genova ha pronunciato altre due sentenze di condanna per l'omicidio di Brahim Mounir, marocchino di 39 anni, ucciso con un coccio di bottiglia nel novembre del 2015 in vico dei Biscotti nel cuore della movida genovese.

A novembre era stato condannato a 12 anni di reclusione con rito abbreviato l'esecutore materiale del delitto, Fail Serigne Mbecke, senegalese di 24 anni. Ora sono stati condannati i due complici giudicati colpevoli di aver tenuto ferma la vittima: si tratta di Mustapha Jarju 21 anni, condannato 9 anni e 4 mesi e di uno studente senegalese incensurato tuttora latitante e quindi condannato in contumacia a 15 anni di reclusione.

Per i giudici entrambi sono colpevoli di "concorso anomalo" in omicidio volontario, in quanto l'azione dei due non avrebbe avuto come obiettivo l'omicidio che è stato una conseguenza prevedibile ma non voluta dell'aggressione. L'omicidio, secondo quanto ricostruito dai carabinieri coordinati dal pm Vittorio Ranieri Miniati, sarebbe nato dopo una discussione nell'ambito di un regolamento di conti tra spacciatori del centro storico. L'aggressione era avvenuta davanti a decine di testimoni che però non si fermarono per intervenire.