cronaca

Rischia di essere indagato per omissione d'atti d'ufficio
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È al vaglio del pm Alberto Landolfi la posizione del vigile urbano davanti al quale è avvenuto l'omicidio di Francesco La Rosa, 65 anni, accoltellato a Genova dal nipote Roberto Bruzzese al culmine di una lite familiare per questioni di confini. L'agente rischia di essere indagato per omissione di atti d'ufficio.

Gli uomini della squadra mobile di Genova hanno ritrovato nella notte il coltello usato per la mattanza: si tratta di un modello Opinel con una lama da 10 centimetri. L'arma era stata nascosta dalla moglie dell'assassino in un capanno degli attrezzi dove era stata anche bruciata la camicia sporca di sangue.

L'omicidio è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza che la vittima aveva fatto installare proprio per i continui diverbi con i parenti. Dalle immagini si vede l'inizio della discussione davanti al vigile, poi il figlio più piccolo della vittima cerca di difendere il padre che stava per essere spinto da uno dei componenti della famiglia Bruzzese e infine si vede arrivare Roberto che colpisce prima le due donne, moglie e figlia della vittima, poi il ragazzo e infine l'anziano. Il tutto davanti agli occhi del vigile che non fa nulla e che forse non si rende nemmeno conto di quanto sta succedendo. Roberto Bruzzese, difeso dagli avvocati Paolo Costa e Claudio Zadra, verrà interrogato dal gip giovedì.