È di qualche giorno fa l’amara scoperta che sono state sospese le autorizzazioni da e per il Porto di Genova per i trasporti eccezionali sopra le 75 tonnellate di carico.
Una conseguenza, la sospensione delle autorizzazione, dovuta all’avvio necessario di controlli sui numerosi viadotti presenti lungo la A26, di fatto la sola autostrada utilizzata dai carichi eccezionali da e per il Porto di Genova. “Quello che ci preoccupa di più - osserva Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto - è il fatto che la sospensione sia avvenuta senza preavviso, molti operatori avevano già in mano le autorizzazioni al trasporto, ma i loro carichi sono stati bloccati, e ad oggi non si ha idea dei tempi con cui verranno riattivate le autorizzazioni. Fino a quel momento non sarà possibile garantire a molti importanti clienti questo servizio molto apprezzato e di alta qualità offerto dal porto di Genova. Altra questione riguarda il reale stato di conservazione dei nostri viadotti e di controllo".
“La fetta di trasporto marittimo che Genova perderebbe - osserva Alessandro Pitto, Presidente di Spediporto - riguarda: il traffico tramp; il traffico di linea merce varia; il traffico di linea cntr. Senza tenere conto del fatto che la regola vuole che insieme al trasporto eccezionale vi siano poi numerosi contenitori che accompagnano ogni impianto o spedizione eccezionale, il rischio è di perdere tutto, sia gli uni che gli altri”.
Per Botta questo “è un ulteriore importante segnale della necessità che l’Italia intervenga con urgenza ad aggiornare le proprie infrastrutture così come avviene con ferrea puntualità ed programmazione in tutto il mondo. In questi giorni come Spediporto, insieme ai Presidenti di tutte le Autorità di Sistema, siamo in visita a Singapore qui le infrastrutture e vengono aggiornate continuamente, a breve lo stesso porto di Singapore, uno trai più moderni al mondo, verrà ulteriormente aggiornato al fine di sostenere il prossimo piano di sviluppo al 2040 con obbiettivo oltre 50 milioni di contenitori. Dobbiamo guardare all’oriente per capire dove il mondo sta andando e non possiamo farci trovare con infrastrutture inadeguate”.
“Genova - conclude – dev’essere la protagonista dello sviluppo logistico del nostro Paese e non può rinunciare a una sua dimensione di capitale dello shipping ma dobbiamo dotarla di tutte le necessarie infrastrutture nuovo ponte, gronda, terzo valico ed una adeguato sistema ferroviario”.
porti e logistica
Nuovo colpo basso al Porto di Genova: “Stop ai maxi tir sull’A26”
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