politica

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Era nelle cose che la candidatura di Sergio Cofferati alle primarie del Pd in Liguria scatenasse una reazione inviperita, unicamente basata sulla carta di identità. Cioè, semplificando, Cofferati non va bene perché ha sessantasei anni, quindi essendo "anziano" non puo' rappresentare il cambiamento.
Non discuto sull'eta' dell'ex leader della Cgil storica perché ha pochi giorni meno di me. Discuto sulla sua naturale capacita' o no di rinnovare. Di essere diverso da coloro che hanno governato per dieci anni. E credo che rinnovamento non dipenda esclusivamente da questo dato anagrafico.

Cambiamento in Liguria significa una cosa cosi semplice da diventare banale: si chiude un'epoca storica nella quale il governo della regione è stato affidato a un partito, il Pd ex Pci, Pd , Ds, e se ne apre un'altra che potrà, come non, essere affidata ancora alla sinistra, se vincera' le elezioni. Non è detto che la vittoria del centro sinistra sia scontata, perché se un centrodestra serio o un movimento 5 Stelle capace riuscissero a trovare due nomi interessanti, ogni previsione attuale potrebbe diventare davvero molto incerta in un territorio che, dopo la catastrofe delle alluvioni e la figuraccia dei governanti del Pd in via Fieschi e l'incapacità decisionale di quelli di Palazzo Tursi esige un radicale cambiamento di rotta.

Basta col passato. Tutto qui
. Anche se il passato fosse rappresentato da un bambino delle elementari che certamente e' anagraficamente più nuovo di Cofferati, e anche della Paita, ma ha meno esperienza. Il leader nord coreano e' trentenne: lo definireste un rinnovatore?

Dunque che cosa c'entra l'età di Cofferati con il suo proposito di governare un territorio e di amministrarlo?
Proprio niente. C'entra anche relativamente il taglio ideologico del candidato perche' di elezioni amministrative si tratta e non penso che l'ex leader della Cgil chieda di staccare la Liguria dalla Nato. Qualora vincesse.

C'entra invece eccome il suo passato, la sua esperienza, la sua autorevolezza che nessuno può negare. Una semplice constatazione: di chi parlano in queste settimane i media nazionali? Di lui, non dei contendenti liguri che mai riescono a trovare palcoscenici che vadano al di là dei Giovi e del Bracco.

Una banale constatazione, ma esiste. Cofferati è un nostro pezzo di storia che a qualcuno piacerà a qualcun altro meno, ma lo è e basta. E il suo amministrare Bologna certo che ha attirato critiche! Anche perché non è stato un "cameriere" del partito che lo aveva presentato. Anzi. E' stato un sindaco severo, ma soprattutto un signore che la faccia ce l'ha messa senza mai rimpallare le responsabilita' contro altri, vergognoso vizietto della politica nostralina, quella che la gente vuole cambiare. In particolare dopo i disastri ambientali di questi giorni che una cosa cancelleranno: il modo di amministrare.