Cronaca

1 minuto e 9 secondi di lettura

Stilata la prima classifica sul fenomeno del nepotismo universitario, l'Università di Genova si conquista un primato negativo: 29esima su 84 nella graduatoria nazionale, ma prima, al Nord, nel sottogruppo degli atenei con circa 1500 docenti. Questo il risultato illustrato da uno studio condotto da Stefano Allesina, ricercatore italiano emigrato negli Stati Uniti, dove si occupa, presso l'Università di Chicago, di modelli matematici nell’ecologia, quindi anche nelle popolazioni. Finanziato dalla National Science Foundation, nel suo studio, “Measuring nepotism: the case of italian Academia”, il ricercatore si è basato sulla frequenza degli stessi cognomi nelle 84 università italiane prese in considerazione. Il quadro che ne risulta è ben poco incoraggiante: in Italia infatti la rete delle cattedre e dei posti da ricercatore "a conduzione familiare" pare ancora molto fitta. "Quando ho visto la banca dati Cineca, centro interuniversitario di calcolo in italia - racconta Allesina - e ho considerato il fatto che noi italiani, emigrati nelle università straniere, incontrandoci di solito passiamo sempre la prima mezz’ora a raccontarci quanto è stato difficile rimanere in Italia, allora m’è venuto spontaneo provare a misurare quantitativamente il nepotismo nell’accademia italiana. Ho applicato modelli matematici che andrebbero altrettanto bene per indagare nelle professioni o in altri ambiti della pubblica amministrazione».