Dal Museo Preistorico dei Balzi Rossi alla zona archeologica di Luni, passando per tutti i musei statali sotto il controllo del Mibac in Liguria; così il provvedimento dello stesso Mibac, cosiddetto “decreto di Ferragosto”, introdotto dal ministro Alberto Bonisoli, accorpa le direzioni territoriali di Liguria e Piemonte. Il comando, se questo decreto dovesse essere confermato anche dopo la crisi di governo in atto, passerà a Torino. Nella risistemazione voluta da Bonisoli, la Liguria confluisce nella stessa rete del Piemonte con un’unica sede direzionale, sia per i musei che per i segretariati. La regia che passerà a Torino è una soluzione che non piace affatto alla Regione: “È una misura accentratrice, di accorpamento, è un tornare indietro”, dichiara l’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo, che aggiunge: "È uno smontare una rete che si era già creata”.
È pronta l’offensiva delle regioni, come spiega l’assessore Cavo: “Con la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia ci siamo già sentiti e faremo una richiesta forte perché con questo decreto si faccia un passo indietro importante. Le regioni non sono state ascoltate, è una misura tecnicamente lecita ma ha un riflesso sulla vita culturale delle regioni interessate”. Per tutti queste ragioni, chiosa l’assessore Cavo, “chiederemo di essere ascoltati perché siamo contrari ad accorpamenti e accentramenti di questo tipo”.
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