cronaca

I medici: "Fatto tutto il possibile". Indagine contro ignoti
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Tragedia in un appartamento di via delle Benedicta nel quartiere genovese di Voltri. Una neonata di 8 mesi è stata trovata senza vita nel suo lettino. Non si tratterebbe di un caso di morte in culla, come invece era stato ipotizzato all'inizio. I genitori hanno accusato il 118 per i presunti ritardi nel soccorso e il legale della famiglia si è riservato di presentare una denuncia. Intanto la Procura indaga su ignoti per omicidio colposo

La richiesta di aiuto nella tarda serata di ieri intorno alle 23 quando i genitori si sono accorti che la piccola non respirava più. Inutili i soccorsi. Nella casa è poi arrivata la polizia come da prassi in queste situazioni. La coppia ha altri cinque figli.

OMICIDIO COLPOSO -  Il pm Piercarlo Di Gennaro, che ha disposto l'autopsia sul corpo della piccola, indaga per omicidio colposo, al momento contro ignoti.  

LE ACCUSE DEL PADRE -
Il genitore della bambina racconta l'accaduto e mostra tutta la sua rabbia per la tempistica dei soccorsi: “Questo non è un caso di morte in culla, i soccorsi sono arrivati in ritardo. La piccola da 4 giorni soffriva di un po’ di tosse e catarro causato dal freddo”. Il padre prosegue con la descrizione dell’accaduto “mia moglie l’ha sentita tossire molto intensamente, l’ha presa in braccio e mi ha chiamato, poi me l’ho presa io tra le mie braccia, la piccola ha avvicinato la sua manina alla bocca e ha stretto la mia mano. Subito ho chiamato il 118 e così hanno fatto anche i miei vicini, dopo 15 minuti sono arrivati due militi senza defibrillatore. L’automedica con defribrillatore e medico è arrivata dopo 50 minuti”. Pesante l’accusa da parte del padre della piccola: “Se fossero arrivati subito ora mia figlia sarebbe ancora viva, questo è un caso di negligenza da parte del personale 118 e del medico, quando sono arrivati hanno provato per quasi un ora a rianimarla ma ormai era troppo tardi”. 

LA REPLICA DEL 118 - "Tutto il personale si è dato da fare, è stato fatto tutto quello che si poteva". Così Francesco Bermano, direttore della centrale operativa del 118 del San Martino, risponde alle accuse del padre. "Capisco che in questi casi i minuti sono anni, ma posso garantire che tutto è stato fatto nel migliore dei modi - continua - Il medico è anche una giovane madre, ci ha messo del suo. Tutti siamo dispiaciuti, ma non si poteva fare di più". Secondo la versione dei medici, la bambina stava già male e non si tratterebbe quindi di un caso di "morte in culla", termine che indica una sindrome non del tutto chiarita dagli specialisti. "La bambina già non era in buone condizioni - conclude Bermano - Non possiamo parlare di morte in culla. Posso solo dire che la situazione era drammatica".

SI LAVORA A UNA DENUNCIA - L'avvocato della famiglia Morena Steri: "Sto per prendere l'incarico di difesa, nel pomeriggio decideremo se e come formalizzare eventuali accuse".