cronaca

Perse la vita precipitando dal sesto piano di un hotel a Palma di Majorca
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 Martina Rossi non aveva tentazioni suicide né era psicologicamente fragile tanto da far sospettare che potesse mettere in atto gesti autolesionistici. Lo ha detto, testimoniando al processo ad Arezzo per la morte di Martina Rossi, Pietro Ciliberti, specialista di malattie nervose che aveva avuto in cura la giovane genovese, deceduta a 20 anni il 3 agosto 2011 precipitando dal sesto piano dell'hotel S.Ana di Palma di Majorca dove era in vacanza.

Lo psicologo ha riferito che nell'anno della maturità al liceo classico Andrea Doria soffriva di crisi di ansia e attacchi di panico che lui aveva curato con psicofarmaci non particolarmente potenti. Ma quando la rivide che faceva l'università, spiega, si era trasformata in una ragazza serena e piena di voglia di vivere, aggiungendo che i disturbi erano spariti quando la ragazza partì per la vacanza in Spagna. Per la morte di Martina Rossi sono a processo ad Arezzo Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, oggi 27enni, di Castiglion Fibocchi (Arezzo): per l'accusa avrebbero tentato di violentare la giovane che poi, cercando di fuggire avrebbe scavalcato il balcone della stanza d'albergo precipitando. Oggi ha testimoniato anche un'amica di Martina che ha confermato la tesi dello psicologo, fortemente attaccata dagli avvocati difensori Stefano Buricchi e Tiberio Baroni, quest'ultimo ripreso anche dal giudice Avila.