cronaca

Il vescovo di Pitigliano lo affianca dopo scandali in diocesi
1 minuto e 28 secondi di lettura
"Il titolo di vescovo della diocesi di Albenga resta a Mario Oliveri, ma sarò io ad avere i pieni poteri". Lo ha detto il monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo coadiutore della Diocesi di Albenga e Imperia. Borghetti, vescovo di Pitigliano (Grosseto) è stato nominato coadiutore del vescovo Mario Oliveri il 10 gennaio. Il Papa ha deciso di mandare un tutor nella diocesi di Albenga-Imperia dopo aver saputo di vari scandali. Tra questi l'accoglienza in seminario di aspiranti sacerdoti senza aver esaminato con attenzione la reale vocazione dei giovani generando preti 'deboli', sacerdoti condannati o indagati per pedofilia o altri che posano nudi su Facebook.

Borghetti stamani ha letto al Collegio dei Consultori della diocesi la bolla papale che contiene la missione affidatagli da Papa Francesco. Parlando con i cronisti Borghetti ha fatto riferimento all'articolo 381 del codice di diritto canonico che recita: "Compete al Vescovo diocesano nella diocesi affidatagli tutta la potestà ordinaria, propria e immediata che è richiesta per l'esercizio del suo ufficio pastorale, fatta eccezione per quelle cause che dal diritto o da un decreto del Sommo Pontefice sono riservate alla suprema oppure ad altra autorità ecclesiastica".

Il vescovo Boghetti coordinerà l'economato, nominerà sacerdoti e 'sistemerà' anche il seminario. "Sono appena arrivato e conosco poco questa realtà, mi metterò subito al lavoro, cercheremo di fare le cose per bene con l'aiuto del Signore". 

I sacerdoti che hanno assistito alla sua prima celebrazione in seminario hanno detto espressamente che per la Diocesi di Albenga "inizia una rivoluzione copernicana". E Borghetti ha ripetuto il suo motto "Servire il Vangelo per la speranza del mondo". Alla messa c'era anche il vescovo Mario Oliveri che non ha voluto parlare.