cronaca

Truffa ai danni della banca, sentenza di primo grado per l'ex presidente
2 minuti e 50 secondi di lettura
Otto anni e due mesi. Questa la condanna arrivata in primo grado per Giovanni Berneschi, ex presidente di Banca Carige, nel processo che lo vede imputato per truffa al ramo assicurativo Carige Vita Nuova. Sarà sottoposto a libertà vigilata per tutta la durata della condanna. Disposta la confisca dei beni per 26 milioni di euro. L'accusa aveva chiesto 6 anni. 

"Mancava solo che mi sparassero", queste le sue parole prima di uscire dall'aula. "In verità mi aspettavo l'ergastolo", ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se si fosse aspettato una condanna superiore a quanto aveva chiesto il pubblico ministero.

"Siamo molto stupiti di questa pronuncia. Nessuno dei difensori, e credo nemmeno il pubblico ministero, si aspettava una sentenza così particolare. Comunque le sentenze non si commentano, si criticano solo in atto d'appello". Lo ha detto l'avvocato Maurizio Anglesio, difensore dell'ex presidente Carige Giovanni Berneschi, lasciando il palazzo di giustizia genovese dove il tribunale ha condannato il suo assistito a 8 anni e due mesi di reclusione per la maxitruffa ai danni del ramo assicurativo dell'istituto bancario. "Aspettiamo le motivazioni per capire come abbiano potuto pervenire a un simile risultato" ha detto Anglesio a chi gli chiedeva una considerazione sull'aumento di due anni e due mesi rispetto alla pena chiesta dal pm Franz. Poi ha ribadito: "questa sentenza richiederà un approfondimento in appello".

Insieme a Berneschi condannati anche l'ex capo delle assicurazioni Menconi (7 anni), il faccendiere Calloni (9 anni e 2 mesi), i commercialisti Vallebuona (5 anni e 8 mesi), Averna (1 anno e 2 mesi) e Priori (1 anno e 1 mese), l'avvocato Giorgi di Vistarino (1 anno e 2 mesi) e l'immobiliarista Cavallini (8 anni e 6 mesi).

Per Berneschi il tribunale ha disposto la confisca di 26 milioni di euro, quattro per Calloni, 26 per Menconi, 30 per Cavallini. Berneschi e Vallebuona sono stati condannati anche al pagamento di una provvisionale, per le parti civili, di un milione e 800 mila euro.

Berneschi finì in manette il 22 maggio del 2014, accusato di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, la truffa consisteva nel far acquistare dal ramo assicurativo della banca immobili e quote societarie di imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati, per reinvestire le plusvalenze all’estero.

L'imponente raggiro avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri indagati circa 22 milioni. Agli imputati la procura ha contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e il riciclaggio.

"Ci siamo visti per cercare di capire come possano essere arrivati a una sentenza simile, particolarmente severa - ha detto l'avvocato Maurizio Anglesio che difende Berneschi - e per cercare di capire quali elementi abbiano ritenuto costituire una prova ma francamente non l'abbiamo capito. Aspettiamo di leggere le motivazioni: le sentenze sono motivate sulle prove, su elementi probatoriamente significativi". Berneschi è apparso "molto turbato" dalla sentenza, ha detto l'avvocato "non tanto per l'incremento dei due anni rispetto alle richieste del pubblico ministero" ma perché questa sentenza "viene ritenuta, diciamo così, molto, molto severa. Prima che parli - ha concluso - sarà meglio che faccia decantare le emozioni".

In aula anche il procuratore Francesco Cozzi. "Il tribunale ha riconosciuto tutto l'impianto accusatorio della procura - ha detto Cozzi - sono state riconosciute completamente le ipotesi di reato contestate e anche dal punto di vista patrimoniale sono state accolte integralmente le richieste".