cronaca

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Sul caso dei Marò "si apre una fase nuova", la "procedura internazionale", già avviata con l'invio in India di una nota verbale. Un primo passo che se non darà esiti sfocerà nel ricorso a strumenti internazionali, quali l'arbitrato. Ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, intervenendo ad un'audizione al Senato. "Abbiamo deciso - ha detto il ministro - di far rientrare a Delhi l'ambasciatore italiano, Daniele Mancini" per seguire "la nuova fase" decisa dall'Italia sul caso con l'avvio della procedura internazionale.


Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sempre nel corso di un'audizione al Senato, ha assicurato che "Il governo lavora unito sul tema, che e' essenziale. Ricordo solo - ha proseguito - che ad oltre due anni dall'incidente, a fronte di un atteggiamento da parte dell'India dilatorio, manca ancora un atto di accusa valido" nei confronti dei due fucilieri di marina, ha sottolineato il ministro spiegando che il "governo italiano ha dovuto interrogarsi su una situazione che lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito incomprensibile". E sul fatto che la "via seguita fino ad allora ed un giudizio spedito da parte indiana, non era percorribile". Per questo - ha aggiunto la Pinotti - si è deciso di "aprire una nuova fase" che "risponde ad una strategia condivisa: l'internazionalizzazione della vicenda per innalzare il contenzioso a livello internazionale". "Trattenere due militari per oltre due anni", sottoponendoli alle indagini della Nia e alle procedure antiterrorismo, "è inaccettabile".