cronaca

Il sindaco rifiuta di rimuoverlo come successo a Roma
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"C'è la libertà di pensiero e di espressione in Italia, cosa che talvolta a me negano, ma andiamo avanti lo stesso, c'è la libertà, quindi non mi sembra il caso che noi interveniamo su queste cose". Il sindaco di Genova Marco Bucci, a margine della presentazione del Salone Nautico, fa sapere che l'amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di intervenire in merito al cartellone pubblicitario anti-aborto dell'associazione ProVita che ha fatto scoppiare tante polemiche in città.

Dopo la levata di scudi di Pd e Cgil, che già ieri avevano chiesto l'intervento del garante dell'infanzia e del difensore civico e criticato il contenuto del manifesto, oggi su Change.org il comitato "Lo decido io" ha lanciato una petizione per chiedere al sindaco di far rimuovere il manifesto, così come ha fatto Virginia Raggi a Roma. A metà pomeriggio erano state raccolte circa 200 firme.

Nelle ultime ore, sul tema, si sono espresse anche Forza Nuova e Lega. Il movimento di estrema destra, che in passato è stato più volte associato a ProVita, ha invitato a prendere esempio "da chi non accetta sudditanze alle lobbies abortiste e antipopolari di Bruxelles" e invita la Cgil "a preoccuparsi della difesa dei diritti delle madri piuttosto che a rimuovere un manifesto".

Mentre la Lega, con la presidente della commissione Pari opportunità in Comune Francesca Corso afferma di non capire "dove stia l'offesa nell'affiggere un manifesto che oltretutto non dichiara nulla di falso, preso atto dell'evidente messaggio di invito alla riflessione prima di compiere un gesto estremo come quello dell'aborto".

Interviene anche l'associazione Luca Coscioni: "Rispettiamo la libertà di pensiero, ma la legge italiana sull'aborto ha rappresentato una riforma irreversibile ratificata dal volere popolare - dicono Filomena Gallo segretario dell'associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini ginecologa e membro di direzione della stessa associazione e Anna Pompili, fondatrice di Amica (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto) - prova ne è il fatto che in 40 anni nessun governo ha provato a cancellarla e la Corte Costituzionale, che spesso vede arrivare nuovi incidenti di costituzionalità, conferma il dettato senza modifiche".

Le due associazioni riportano anche un dato ricavato dal ministero della Salute: in Liguria i ginecologi ospedalieri sono 87 di cui il 63.5% obiettori. Infine denunciano quelle che definiscono "le tre bugie sull'aborto diffuse da ProVita", che nei suoi documenti parla di complicazioni fisiche legate alle interruzioni di gravidanza, della correlazione, smentita dall'organizzazione mondiale per la sanità, tra aborto volontario e problemi di salute mentale delle donne e la "sindrome post-aborto", che allo stato attuale non è riconosciuta da alcuna società scientifica.