politica

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“E’ indispensabile una legge sulle Fondazioni politiche”. A dirlo non è un passante preso a caso, ma Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione. Parole mirate. Le Fondazioni al servizio della politica, spesso in realtà al servizio di singoli esponenti politici, sono sempre state presentate come dei “pensatoi”, cenacoli culturali nei quali si dibatte di tutto e di più. Nel tempo, però, hanno rivelato una natura come minimo parallela: quella di collettori di finanziamenti. Ed è lì, proprio lì, che la malapianta della corruzione può mettere radici. Cantone ne è consapevole, lo denuncia e chiede un intervento legislativo. Limpido e lineare.

Sia chiaro, non è detto che il rapporto fra politica e affari sconfini le regole del codice penale, ma questo non cancella l’inopportunità di certe relazioni. Le quali possono produrre un condizionamento su leggi nazionali e regionali, o sulle delibere comunali, in ragione di un evidente conflitto di interessi: se chi mi ha dato del denaro per la mia Fondazione chiede “un piacere” su questo o quel provvedimento sono davvero in condizione di rifiutare? La risposta ovvia è no, non ci riesco. Soprattutto se la “dazione”, come la chiamavano i magistrati del pool Mani Pulite, non è resa di dominio pubblico.

E’ semplicemente con questo spirito – anche alla luce dei “cascami” dell’inchiesta giudiziaria che riguarda i petrolieri Costantino, sostenitori di Maestrale con 100.000 euro - che Primocanale ha chiesto al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, di chiarire tutti i rapporti della Fondazione che faceva capo a lui e ora in liquidazione. Tre le domande poste. La prima: quanti finanziamenti ha ricevuto Maestrale durante la sua attività? La seconda: chi ha compiuto quelle elargizioni? La terza: come sono stati impiegati quei fondi?

Nel presentare la nostra iniziativa in nome della chiarezza, abbiamo sottolineato come quelle domande portassero ad altre. I finanziatori hanno mai avuto a che fare con la Regione Liguria direttamente o con società sulle quali l'ente ha una qualche potestà, come l'Autorità portuale e le Asl o su settori su cui la Regione legifera, come quello dei rifiuti piuttosto che delle costruzioni o dell'energia? E ancora: il Pd ha beneficiato dei fondi donati a Maestrale o, più recentemente, ne ha usufruito la candidata democratica alle prossime regionali, Raffaella Paita?

Per settimane abbiamo lasciato sul nostro sito Primocanale.it quelle domande e lo spazio per la risposta del governatore Burlando. Il tempo è trascorso invano. Non sappiamo se per arroganza o impossibilità di divulgare verità politicamente inconfessabili, il presidente della Regione Liguria ha ritenuto di non fornire alcuna risposta. Andare oltre, dunque, è del tutto inutile. Ci arrendiamo. Non nel condurre la battaglia contro qualsiasi opacità nei rapporti tra politica, finanza e imprenditoria. Ma prendendo atto che su Maestrale Burlando non ha alcuna intenzione di rispondere. Alla faccia della trasparenza sulle Fondazioni politiche che Cantone invoca per legge.