politica

La candidata bocciata da Grillo vuole il reintegro della lista
3 minuti e 9 secondi di lettura
È arrivata in aula intorno alle 9.10 Marika Cassimatis, in tribunale a Genova nel processo civile contro il Movimento 5 Stelle che, tramite Beppe Grillo, ha annullato l'esito del voto online e le ha negato la possibilità di presentarsi alle elezioni comunali con una lista che porti il simbolo del M5s. Poco dopo sono entrati anche gli avvocati del Movimento, tra cui Andrea Ciannavei, senza Beppe Grillo che è il legale rappresentante del Movimento. 

L'udienza è iniziata intorno alle 10 e dopo circa tre quarti d'ora è stata sospesa fino alle 12.30 per precedenti impegni del presidente della prima sezione del tribunale civile Roberto Braccialini.

"Ieri sera mi è arrivata la mail di sospensione dal Movimento"
. Lo ha detto Marika Cassimatis entrando a palazzo di giustizia. Ieri sera con un post sul blog Grillo ha annullato le comunarie in cui Cassimatis aveva battuto il candidato Pirondini dicendo che non erano state precedute da un preavviso di 24 ore e che non possono essere ripetute perché Cassimatis è stata sospesa.

"Valuteremo se impugnare la sospensione della Cassimatis dal Movimento.
La cosa migliore sarebbe rifare le comunarie in modo che il candidato sia scelto in conformità con le previsioni statutarie", ha detto l'avvocato Borrè che assiste Marika Cassimatis. "Il tribunale - ha proseguito Borré - potrebbe disapplicare il provvedimento che tende a inficiare il ricorso perché mancano così i presupposti per la sospensione".

"Siamo qui per ristabilire i nostri diritti
- aveva detto Cassimatis - Vogliamo che la nostra lista sia di nuovo riconosciuta e tornare in corsa. Loro dicono che il 'fidatevi' di Grillo ha valore giuridico, noi diciamo di no. Non ho più avuto contatti con lui". 

L’avvocato della candidata esclusa ha le idee chiare sulla strategia difensiva: “La figura del garante non è prevista in nessuno di questi due documenti. Far riferimento a questa carica non può fondare la legittimità della decisione”. Irregolari, secondo i ricorrenti, anche le seconde Comunarie aperte a tutti gli iscritti nazionali, poiché il regolamento prevede solo un’eventuale convalida del risultato emerso dal primo turno riservato agli elettori locali.

Il verdetto arriverà “entro l’11 maggio”, dice Borrè. I ricorrenti hanno chiesto infatti che il procedimento si concluda in tempo utile per poter presentare e depositare le liste in caso di vittoria (anche se nulla impedirebbe alla Cassimatis di correre sotto altre insegne). Venerdì mattina alle 9.30 la prima udienza in tribunale che potrebbe concludersi anche in poche ore. Nel giro di due settimane si prevede la sentenza. Tutto si gioca intorno a “non statuto” e regolamento.

Beppe Grillo, in qualità di “garante del Movimento 5 Stelle” – ma anche Casaleggio risulta ricoprire questo ruolo – aveva giustificato il ‘niet’ post Comunarie citando quanto contenuto nella pagina di accettazione della candidatura: “Il Garante del MoVimento 5 Stelle si riserva il diritto di escludere dalla candidatura, in ogni momento e fino alla presentazione della lista presso gli uffici del Comune di Genova, soggetti che non siano ritenuti in grado di rappresentare i valori del MoVimento 5 Stelle”.

L’avvocato Ciannavei di Roma fa leva proprio su questo punto: rispondendo a quella mail, Marika Cassimatis e i suoi sostenitori accettavano le regole del gioco. E quindi anche la possibilità di essere esclusi a discrezione esclusiva di Grillo (e Casaleggio). Il garante (che è anche riconosciuto come ‘capo politico’ del Movimento) potrebbe comparire in aula come legale rappresentante dei 5 Stelle, che non sono un partito ma un’associazione dotata di regole valide a norma di legge. Il maestro Pirondini guarda e incrocia le dita. E la professoressa Cassimatis sogna lo smacco.