“Il caso M5s a Genova? Non finisce qui. Anzi, è appena cominciata. Ne vedremo delle belle”. Una profezia che forse va presa sul serio, perché arriva da Paolo Becchi, filosofo del diritto ed ex ideologo del Movimento. Lo stesso che a Primocanale, lo scorso 23 marzo, aveva pronosticato tutto con queste parole: “Cassimatis farà ricorso, il giudice le darà ragione perché Grillo ha violato il suo stesso regolamento”. Ora la guerra in tribunale potrebbe continuare. Con un nuovo obiettivo: il simbolo.
Gli scenari possibili sono molteplici. Marika Cassimatis si è detta disposta a trovare una “soluzione amichevole”, ma si considera sempre “candidata al 100%”. Alice Salvatore, consigliera regionale molto vicina a Beppe Grillo, ha provato a smorzare le voci secondo cui tutta la vicenda sarebbe stata messa in piedi dal leader in persona per non presentarsi alle elezioni comunali e concentrarsi così sulle politiche, vero obiettivo dei Cinquestelle: “Certo che ci interessa vincere a Genova. Luca Pirondini è forte, sta bene”.
“Grillo ha detto che se ne frega altamente della decisione del giudice. Ciò che potrebbe succedere, e io me lo auguro, è che la Cassimatis decida lo stesso di andare avanti”, spiega Becchi. E qui arriva il bello. Come lui stesso rivelò tempo fa in un libro, “di Movimento Cinque Stelle ce ne sono due. Per la prima volta lei potrebbe rivendicare l’uso del simbolo dimostrando che era iscritta alla prima associazione, quella originaria che deteneva la proprietà del marchio”.
Questa la situazione: il logo del Movimento 5 Stelle è oggi proprietà dell’associazione “Movimento Cinque Stelle” – con la ‘v’ minuscola – fondata nel dicembre 2012 da Beppe Grillo insieme al nipote Enrico e dal commercialista di fiducia Enrico Maria Nadasi. La sede legale è in via Roccatagliata Ceccardi, dove c’è lo studio dell’avvocato Enrico Grillo. Il nuovo logo, che riporta la scritta ‘www.movimento5stelle.it’ e non più ‘www.beppegrillo.it’, è stato adottato nel ‘Non Statuto’ a febbraio del 2016.
Secondo Becchi, però, Marika Cassimatis potrebbe rivendicare per via legale l’uso del simbolo originale del Movimento 5 Stelle, di cui sarebbe ancora proprietaria l’omonima associazione fondata nel 2009, con oltre 100 mila iscritti, che tuttavia non rileva ai fini dell’attuale Statuto. “Quando un giudice scoprirà tutto questo sarà una bomba. Salta tutto il Movimento. Del resto i giudici hanno fatto saltare la prima Repubblica”, si sbilancia Becchi. Comunque sia, mentre avvocati e candidati si perdono tra le carte, in città si fa già campagna elettorale. E il 12 maggio scade il termine per depositare le liste.
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M5s, Becchi: "Caso Genova? È solo all'inizio. Cassimatis può chiedere l'uso del simbolo"
L'ex ideologo dei 5 Stelle aveva predetto l'epilogo in tribunale
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