cronaca

Lavoratori infuriati, Governo sul banco degli imputati
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“Se non arriva una convocazione dal Mise, bloccheremo la città”. Del resto lo avevano già detto dopo che era saltato il primo incontro previsto per il 22 giugno. E un assaggio lo hanno già dato.

I lavoratori Ericsson, infuriati per l’ennesima pioggia di esuberi che investe anche la sede di Erzelli, si sono prima ritrovati in piazza Dante, poi l’incontro di una delegazione con Toti in Consiglio regionale e il presidio in Prefettura Quindi il blocco della Sopraelevata. La città nel caos, traffico paralizzato. Solo nel pomeriggio, alle quattro e mezza, il presidio scende in via di Francia e si scioglie.

Il Governo è sul banco degli imputati. "Ci dica che politica vuole tenere sulle multinazionali", ripetono tecnici e ingegneri dell’azienda svedese, che a Genova vuole tagliare 140 dipendenti dopo i circa 400 licenziamenti già operati negli ultimi anni. “Inammissibile il silenzio di Roma”, attacca Allegretti della Cgil. Se non uscirà la data di un incontro, promettono di assediare la città. Domani assemblea dei lavoratori, quasi scontata una nuova mobilitazione. E l’8 luglio sarà sciopero nazionale.

"Il ministro dello Sviluppo Economico e quello del Lavoro devono intervenire con gli Enti locali sulla vicenda Ericsson con la massima solerzia e attenzione, di fronte a un piano presentato dall'azienda di riduzione dell'organico poco accettabile, sia dalle amministrazioni locali che dal Governo nazionale". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Ci aspettiamo che l'azienda presenti un piano industriale più consono ad una discussione tra le parti - continua Toti - Al momento non è ancora avvenuto, ma non dispero che avvenga nelle prossime ore".

"Inaccettabile il continuo rifiuto da parte di Ericsson a sedersi a un tavolo e la totale debolezza delle istituzioni nei confronti di una multinazionale. Toti faccia pressione con ogni mezzo a disposizione sul ministro Calenda per affrontare l'emergenza occupazionale e bloccare subito la procedura di esubero". Lo dicono Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, a margine dell'incontro di capigruppo con i lavoratori dell'azienda svedese.

"Ecco il risultato dell'aver fondato tutta l'operazione Erzelli senza pretendere la presentazione di un piano industriale a garanzia e tutela del territorio e dei lavoratori locali. Affidandosi a occhi chiusi a multinazionali straniere lontanissime dalla realtà genovese e indifferenti alle esigenze del territorio e dei suoi cittadini - attaccano i portavoce M5S - servono sia un piano industriale sia azioni tempestive da parte della Regione entro un mese, quando scadranno i 40 giorni di trattativa sindacale".