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I lavoratori 'invadono' l'aula, poi l'opposizione abbandona l'aula
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Senza l'opposizione in aula e senza pubblico il Consiglio regionale della Liguria ha approvato all'unanimità la modifica della legge regionale sul trasporto pubblico, che archivia il bacino unico e l'agenzia per il Tpl. Prima del voto Pd, M5S e Rete a Sinistra hanno abbandonato la seduta "contro la decisione della Giunta Toti di chiudere il Consiglio ai lavoratori del tpl".

La maggioranza ha continuato la seduta con i suoi 16 consiglieri su 31. "Non abbiamo chiuso il Consiglio, ma solo contingentato gli ingressi per garantire a un'assemblea democratica, che costa molto ai liguri, il diritto-dovere di lavorare", ha detto il presidente Giovanni Toti. "Antidemocratico", lo attaccano i sindacati. La modifica prevede l'abolizione del bacino unico di servizio, l'abolizione della gara unica per l'affidamento del servizio e la soppressione dell'agenzia regionale del trasporto pubblico locale e l'istituzione di quattro bacini provinciali e quattro gare per affidare il servizio.

IL BLOCCO - In mattinata un gruppo di lavoratori e sindacalisti del Tpl ha "forzato" il blocco presente all'ingresso
della sala ha occupato gli spalti del Consiglio regionale mentre era in corso la seduta a porte chiuse dell'assemblea sulla modifica della legge regionale sul trasporto pubblico. "Siete antidemocratici" hanno urlato entrando in aula.

Per la terza seduta consecutiva in una settimana era iniziato a porte chiuse il Consiglio regionale della Liguria che oggi aveva all'ordine del giorno la modifica della legge regionale sul trasporto pubblico. La decisione è stata assunta per motivi di sicurezza e per garantire lo svolgimento dei lavori dell'assemblea evitando che il pubblico li interrompa dagli spalti. Fuori dall'ingresso del palazzo è iniziato il presidio dei lavoratori autoferrotranvieri contrari alla modifica.

"Bisogna garantire che il Consiglio possa svolgere il suo lavoro su un provvedimento, che piaccia o non piaccia, l'amministrazione intende portare avanti senza il rischio che un'assemblea democratica venga interrotta di continuo" - ha risposto Toti - Le legittime manifestazioni di dissenso non possono sfociare in disturbo dell'assemblea democratica. Non è un Consiglio a porte chiuse, ma con un contingentamento degli ingressi come tutti quelli convocati questa settimana in cui dobbiamo discutere e approvare leggi necessarie in tempi rapidi per il buon governo della Regione: Alisa, commercio, Tpl".

La ventina di sindacalisti del Tpl che aveva occupato gli spalti dell'assemblea ha abbandonata la sala urlando "torneremo presto in duemila" e "ci vediamo a ottobre con l'esercito". I consiglieri di Rete a Sinistra e M5S, Giovanni Pastorino e Francesco Battistini, lasciano l'aula "visto che i lavoratori non sono stati fatti entrare, un grave vulnus alla democrazia di cui è responsabile il presidente Toti".

Il presidente dell'assemblea Francesco Bruzzone ha ribadito "la disponibilità a far entrare ad assistere ai lavori dell'aula una delegazione rappresentativa dei manifestanti" sottolineando che è "compito del presidente dell'assemblea garantire il regolare svolgimento dei lavori". "L'atteggiamento dell'opposizione in aula è stato gravemente ipocrita - ha detto il governatore Toti   È noto a tutti che quando si occupano gli spalti dell'aula sgomberarli sarebbe un pericolo per tutti. La mia maggioranza ascolta tutti, ma l'assemblea non può perdere nemmeno un secondo a causa di comportamenti di intolleranza".

OPPOSIZIONI FUORI - Le opposizioni in Consiglio regionale, Pd, M5S e Rete a Sinistra, poco dopo hanno deciso di abbandonare la seduta a seguito della decisione della Giunta Toti di chiudere il Consiglio ai lavoratori del trasporto pubblico locale". La maggioranza dovrà proseguire la seduta con i suoi 16 consiglieri su 31.

"Ce ne andiamo dall'aula perché i lavoratori autoferrotranvieri non sono stati fatti entrare
- dicono i consiglieri d'opposizione, un vulnus della democrazia di cui è stato responsabile il presidente Toti". La maggioranza invece afferma che i lavori dell'assemblea non sono a porte chiuse, ma aperte a una piccola delegazione di lavoratori.

Prima di abbandonare l'aula la capogruppo Pd Raffaella Paita ha preso il microfono definendo "inaccettabile la limitazione della partecipazione del mondo del lavoro al dibattito consiliare, venti lavoratori non sono sopportabili per la maggioranza, che porta avanti una proposta debole di riforma del Tpl, perciò abbandoniamo l'aula, non partecipiamo alla discussione. La Giunta Toti rompe con il mondo del lavoro e scrive una pagina bruttissima".

"Non far partecipare la cittadinanza ai lavori dell'assise è un fatto gravissimo - dichiara il consigliere M5S Fabio Tosi - l'M5S abbandona l'aula, vi votere la modifica del Tpl da soli. Toti si è barricato nel palazzo e ha lasciato fuori i lavoratori. La democrazia è sospesa".

Per Giovanni Pastorino di Rete a Sinistra "il duo Toti-Bruzzone scelgono la strada di un non-confronto, in uno schema discutibile anche dal punto di vista delle normali relazioni istituzione cittadinanza. Dicono no ad un confronto di idee e di merito e si trincerano soltanto dietro il valore numerico di una maggioranza che governa 16 contro 15".

"Un'inutile sceneggiata
da parte di gruppi che in commissione avevano riconosciuto le criticità della legge fino a oggi in vigore", la definisce il capogruppo della Lega Nord Alessandro Piana. Anche il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza l'apostrofa come "una sceneggiata, non la prima dell'opposizione: se hai qualcosa da dire stai in aula, se ho delle istanze da portare non avrei mai abbandonato l'aula, la precedente amministrazione Burlando ha dormito per dieci anni, oggi siamo obbligati ad andare veloce".

LE RAGIONI DELLA PROTESTA - I sindacati del Tpl hanno ribadito il loro 'no' all'eliminazione del lotto unico di gara e del bacino unico di gara, all'istituzione dei bacini provinciali di Genova, Imperia, Savona e La Spezia e 'no' alla chiusura dell'Agenzia regionale Atpl Liguria Spa. Sono 4.500 lavoratori autoferrotranvieri della Liguria interessati dalla modifica di legge

L'assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino ha ribadito la volontà di 'andare avanti' e di non rinviare a settembre, come chiesto dai sindacati, la votazione sulla modifica della legge regionale che archivia il bacino unico e l'agenzia regionale per il trasporto pubblico. Una delegazione di sindacati e lavoratori, su invito di Francesco Bruzzone, è entrata in una sala contigua al consiglio regionale dalla quale potranno seguire i lavori attraverso i monitor.

"Anche oggi i lavoratori del tpl sono stati confinati dentro una stanzetta con un televisore per espressa decisione del governatore Giovanni Toti, senza che ne fossero informati l'ufficio di presidenza e i capigruppo del Consiglio. Una decisione antidemocratica, l'ennesimo attacco alla libertà di partecipazione dei cittadini ai lavori delle istituzioni". Lo scrive in una nota il gruppo Pd in Consiglio regionale commentando la decisione di chiudere nuovamente le porte durante la discussione dell'assemblea della modifica della legge regionale per il trasporto pubblico locale. "Toti - prosegue la nota - sta militarizzando l'aula. Il Consiglio regionale dovrebbe essere un momento di democrazia, non una reggia inespugnabile".

Sulla stessa lunghezza d'onda il Movimento 5 stelle che, in una nota firmata da Fabio Tosi e Marco De Ferrari chiedono l'intervento del Prefetto. "L'idea di democrazia e partecipazione che ha in mente Toti continua ad essere vacua e inesistente - si legge nella nota - Ci chiediamo cosa ne pensi il Prefetto di questa pratica manifestamente antidemocratica, specie di fronte a condotte pacifiche di legittimo dissenso tenute tanto ieri dai commercianti quanto oggi dai lavoratori del Tpl". Anche per Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) la scelta di approvare la modifica alla legge con il Consiglio a porte chiuse è "una scelta sciagurata".