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Le reazioni del mondo imprenditoriale alle dimissioni del viceministro
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E’ passato un solo giorno dal terremoto giudiziario che ha scosso il Governo, portando alle dimissioni del viceministro ai trasporti Edoardo Rixi: ventiquattro ore che sono bastate per generare profonda inquietudine nel tessuto imprenditoriale della Liguria.

Perché se le sentenze non si discutono ed è giusto considerare la moralità un aspetto centrale nella vita politica di una nazione, la competenza e la concretezza sono attributi altrettanto importanti: e Rixi, a sentire le parole degli addetti ai lavori, rischia di lasciare un vuoto quasi incolmabile.

“Sostituirlo – è la riflessione del segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia – non è una cosa tanto facile. Rixi era contemporaneamente un competente viceministro e il braccio destro dell’uomo politico attualmente più importante del Paese: un ministro si trova, un altro braccio destro no”.

Per descrivere il rapporto con Rixi, Caviglia racconta di ciò che è accaduto dopo la prima stesura del Decreto Genova: “Il primo testo era irricevibile e noi eravamo già pronti a manifestare duramente. Rixi venne a parlarci, ci chiese di non organizzare una protesta fine a se stessa, ci propose di aiutarlo a scrivere gli emendamenti al testo. Noi andammo molto oltre, stravolgendo per intero il decreto: quando gli consegnammo l’elaborato ero molto scettico, eppure passò quasi tutto. Rimasi di stucco”.

Ora l’assenza di un punto di riferimento così importante cambia le carte in tavola: “Ci sono dei temi a cui teniamo molto, a cominciare dalla Gronda – dice Caviglia – non ne abbiamo parlato in questa lunga campagna elettorale per non essere strumentalizzati ma ora siamo pronti a nuove azioni per rimettere il tema al centro dell’agenda politica. Io sono sicuro – prosegue - che il nuovo ruolo di Rixi (nominato responsabile Infrastrutture e Trasporti della Lega, ndr) avrà una valenza politica importante, potrà esercitare pressioni e continuare il suo lavoro anche al di fuori delle sedi istituzionali".

“Abbiamo fatto tante battaglie condivise, il territorio si è speso molto: voglio ricordare l’impegno di Maurizio Rossi con Maurizio Gentile di Rfi, oppure quello di Movimento 5 Stelle e Lega che hanno lavorato per accorpare Terzo Valico e Nodo Ferroviario di Genova e poi commissariarlo. A Genova abbiamo costruito dei modelli che sono stati poi adottati anche in altre zone d’Italia – dice Caviglia – non possiamo permetterci di disperdere il patrimonio che deriva da questo lavoro”.

Anche gli spedizionieri genovesi sono preoccupati per il vuoto lasciato dal viceministro: “Parlare con Edoardo Rixi era come parlare con uno di noi, perderlo è un colpo durissimo”, dice Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto.

Rixi aveva maturato un’importante esperienza nel nostro ambito, prima da Assessore allo Sviluppo Economico della Regione e poi da viceministro al Mit - dice Botta – ha dimostrato, nell’ambito ministeriale, di essere il più concreto e competente. Il nostro settore è diventato strategico in tutto il mondo, ha bisogno di personalità capaci anche all’interno delle istituzioni”.

Per il direttore generale di Spediporto Rixi ha tenuto un comportamento “da grande statista”, poiché ha deciso di dimettersi ponendo l’interesse del Paese al di sopra del proprio tornaconto personale. “L’Italia è nel mezzo di una difficile situazione economica, sempre esposta a possibili attacchi speculativi, con uno spread che va tenuto sotto stretta osservazione – continua Botta – una crisi di Governo, e se Rixi si fosse arroccato al ministero una crisi si sarebbe probabilmente consumata, avrebbe ulteriormente indebolito il Paese: il viceministro ha fatto davvero un bel gesto”.

Quali alternative adesso? “Non posso fare nomi, poiché è un giochino che ha il solo risultato di bruciarne. Io penso che per il settore portuale, di cui Rixi era un punto di riferimento, e per la Liguria, sia necessario trovare un sostituto all’altezza delle aspettative: di sicuro con la sua assenza avvertiamo la necessità – prosegue Botta – di presidiare in modo continuo il ministero, affinché tutte le partite avviate o da avviare trovino la loro giusta conclusione”.

Senza Rixi, infine, per il direttore generale di Spediporto serve uno scatto da parte delle istituzioni liguri: “Assieme a Rixi lavorava un team perfetto, tutti sapevano cosa fare e con chi parlare. Senza il viceministro toccherà all’amministrazione locale il compito di ricordare alla burocrazia romana quanto siano fondamentali gli interventi infrastrutturali sul nostro territorio”.