porti e logistica

Il presidente e amministratore delegato di Grandi Navi Veloci
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Ospite a 'Punto Giorno Direttore' Roberto Martinoli, presidente e amministratore delegato di Grandi Navi Veloci per parlare della situazione dell'isolamento della Liguria e il trasporto marittimo. 

Pensando alla Stazione Marittima, qual è il primo pensiero? "Il primo pensiero è che potremmo fare molto di più di quello che facciamo se avessimo un'infrastruttura più adeguata. Attualmente stiamo facendo miracoli: il fatto che Stazioni Marittime sia il terminal passeggeri che tra traffico crocieristico e traghetti faccia i numeri più grossi in Italia, si può considerare un risultato interessante."

Quando usa il termine 'infrastrutture' a cosa si riferisce? "L'obiettivo della Direzione Generale Trasporti della Comunità europea è quello di spingere il più possibile l'intermodalità che è la soluzione del futuro. Viviamo in un mondo che dovrà affrontare problemi sempre più seri dal punto di vista della congestione stradale, quindi è necessario puntare su sistemi di trasporto alternativi e Stazioni Marittime ne è un buon esempio. Oltre che trasporto di passeggeri Genova è coinvolta in un grande trasporto di merci su mezzi rotabili. L'obiettivo è dunque quello di diminuire il traffico stradale per le merci che percorrono oltre 300km entro il 2030; le alternative percorribili nel nostro Paese sono il mare e le ferrovie."

A che punto è l'autostrada del mare? "L'autostrada del mare ultimamente ha avuto un buono sviluppo: nell'ambito di Confitarma abbiamo presentato due studi, uno sul cabotaggio l'altro sull'impatto ambientale e globale delle varie modalità di trasporto. Il mare, da tutti questi studi, è risultata essere la soluzione migliore: non solo è vincente dal punto di vista dei costi per la Comunità, ma è anche quella risorsa che ha più spazi liberi. Si tratta di un'opportunità che è stata parzialmente raccolta, infatti abbiamo registrato un aumento di questi trasporti, ma non solo: c'è anche un'ovvia volontà politica sia nazionale che comunitaria di spingere questo sistema. Nell'ultima finanziaria, il Governo ha destinato 43 milioni di sussidi per sostenere questa modalità di trasporto per i prossimi tre anni e la Comunità europea sta facendo altrettanto." 

Oggi è più prioritario il Terzo Valico o un aiuto all'economia del mare? "Il terzo Valico è fondamentale per il nostro futuro, tuttavia uno non esclude l'altro. È necessario che la Regione sia ben collegata con le altre: abbiamo perso centinaia di migliaia di abitanti a causa dell'isolamento. Oggi se non c'è la possibilità lavorative per i giovani è perché ci troviamo isolati: le persone vanno dove possano trovare una vera continuità territoriale che qui manca, ma le soluzioni ci sono." 

Il traghetto è uno strumento ancora molto utilizzato? "Il traghetto è sempre più utilizzato per quanto riguarda i passeggeri. Per le merci, invece, ci sono state delle influenze negli ultimi anni dovute alla crisi, dopo il 2008-2009. Ora stiamo assistendo a una ripresa e il traghetto vive un periodo molto felice. La domanda dei passeggeri è forte perché le nostre destinazioni turistiche negli ultimi 2 anni hanno approfittato del grande vantaggio rispetto ad altre destinazioni internazionali che hanno dovuto affrontare una crisi a causa del terrorismo." 

Genova è una città che sa capitalizzare la ricchezza dei trasporti marittimi? "Genova dal punto di vista gestionale dei trasporti marittimi e per come la città si trovi morfologicamente inserita tra mare e montagne, sta facendo molto bene, ma può e deve fare molto meglio." 

Dal punto di vista turistico-culturale è pronta per ricevere tutto quello che arriva? "Noi abbiamo una struttura turistica insufficiente per una città che può offrire molto, dall'Acquario al centro storico. La struttura alberghiera, infatti, non è proporzionata ed è anche uno dei motivi per cui le iniziative fieristiche non hanno questo grande successo. Si tratta di una città difficile da raggiungere e nella quale è difficile rimanere. Sarebbe perfetta come 'città satellite' di Milano: se avessimo un treno che ci conduce al capoluogo lombardo in 45 minuti molti genovesi che si ritrovano a vivere lì per lavoro tornerebbero a casa." 

Come sarà Genova nel 2030? "Mi auguro che i trasporti e le infrastrutture vengano ripristinati e che Genova possa vivere di turismo e servizi perché ormai l'industria non ci compete più."