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E' polemica sulla social card agli immigrati. "Il governo ritiri l'emendamento sulla social card agli stranieri" e "valuti questa richiesta anche per meglio riformulare l'emendamento stesso. Non è chiaro se il governo voglia estendere la social card o destinare risorse per ottemperare a precedenti obblighi e sanare il contenzioso con le Poste". Lo dichiarano il capogruppo Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo, il capogruppo Ncd in commissione Bilancio Paolo Tancredi e la vicepresidente Barbara Saltamartini che ha formalizzato la richiesta in commissione Bilancio.

"La social card estesa agli immigrati è una provocazione inaccettabile. Il clima di intolleranza e di esasperazione è tale che questa ipotesi getta benzina sul fuoco. È poi penoso il tentativo dell'Economia di spiegare un palese errore con commenti tecnici. Lo dichiara il senatore di FI Maurizio Gasparri. "Il regalo agli immigrati Renzi non può farlo sulla pelle degli italiani. Perché invece non estende la platea degli ottanta euro, perché non pensa ai pensionati che hanno la retribuzione minima, ai quali non ha dato nulla ma ha aumentato le tasse a cominciare da quelle sulla casa? Renzi aveva venduto in diretta tv come cosa approvata il bonus bebè e invece si conferma il solito bugiardo e sotto banco vuol far passare un'assurdità come questa. L'incapacità di questo governo che si fa beffe degli italiani non è più tollerabile. Invece di distendere il clima fomenta l'odio. Sono degli irresponsabili che vanno fermati", conclude.

Per il presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, Francesco Boccia, però, "l'emendamento del governo relativo alla social card (anche per gli immigrati) è sbagliato e oggi non sarà nemmeno votato". Per Boccia la proposta è "tecnicamente fatta male" e chiede che "venga ritirata per essere riformulata". "Se l'obiettivo è far recuperare a Poste risorse già anticipate - spiega - la strada non è quella indicata dall'emendamento del governo".

Bonus bebè solo per i nuclei familiari che presenteranno un Isee non superiore ai 25 mila euro (la soglia di reddito precedente era di 90mila euro e non si prevedeva l'uso dell'Isee). L'assegno raddoppia per chi non supera un Isee di 7 mila euro annui. Lo prevede un emendamento del relatore alla legge di stabilità.