cronaca

Il blitz dei carabinieri del Nil
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Da fuori suscitava l'invidia e l'ammirazione dei curiosi. Al suo interno, però, dietro sfarzo e lustrini si nascondeva un'abitudine molto meno apprezzabile: l'allestimento in legno, realizzato da parte di 7 operai, veniva pagato in nero. Nel mirino degli ispettori del lavoro di Genova è finito uno yacht extralusso, ormeggiato al porto di Genova, dove questo pomeriggio si sono presentati i carabinieri del Nil (Nucleo Tutela del Lavoro), a seguito di una segnalazione su presunte irregolarità nell'inquadramento del personale.

Segnalazione quanto mai fondata: i sette operai intenti ad effettuare il completo allestimento in legno della lussuosa imbarcazione lunga oltre 40 metri, in passato  proprietà di un noto stilista, erano tutti e sette in nero, una percentuale del 100 per 100 che ha lasciato perplessi gli stessi investigatori, pur abituati a confrontarsi con situazioni lavoristiche irregolari.

A fronte di una normale commessa, con l'ignaro armatore che aveva messo a budget quasi 300.000 euro per la completa riqualificazione interna in legno pregiato, la ditta artigiana di titolari italiani e operai italiani e stranieri ha ritenuto di procedere all'esecuzione delle attività senza alcuna copertura assicurativa o previdenziale.

Ovviamente la verifica ispettiva ha rovinato i progetti illeciti dell'impresario: oltre al provvedimento di sospensione, revocato con il pagamento di circa 2.000 euro e la regolarizzazione dei 7 dipendenti, al titolare della ditta toccherà pagare per ciascun operaio a nero una sanzione oscillante tra i 4.000 e i 5.000 euro, in base alle giornate di lavoro nero accertate, oltre al versamento dei contributi e premi.