sport

2 minuti e 15 secondi di lettura
Mai come quest’anno è difficile individuare i talloni d’Achille di Genoa e Sampdoria. Mihajlovic e Gasperini con pazienza e intelligenza hanno saputo confezionare due squadre fatte su misura per le loro idee di gioco. Il fattore comune è la mentalità offensiva, che rispecchia lo spirito dei due tecnici. Con una lente d’ingrandimento è possibile, tuttavia, indicare cosa ha funzionato poco rispetto alle aspettative.

I tifosi rossoblù si aspettavano molto da Facundo Roncaglia, mastino della difesa che si è fatto conoscere al grande calcio giocando due buone stagioni a Firenze. Talmente buone che la dirigenza viola, una volta ceduto Roncaglia al Genoa, ha deciso di avvalersi di una formula che ormai è quasi di moda: il contro-riscatto. 

Se il Genoa vorrà trattenere l’argentino dovrà versare 4,5 milioni di euro e sperare che la Fiorentina non rilanci obbligandolo all’inversione a U verso Firenze. Non è scontato che questo accada perché, dopo una partenza degna delle aspettative, Roncaglia ha mostrato lacune non degne della sua reputazione. La più grossa nel derby della Lanterna, ergo finale di 'zona Champions League' in formato genovese. Un minuto dopo il vantaggio firmato Falque, Roncaglia ignora il pallone più banale capitatogli tra i piedi. Eder ringrazia e insacca sotto la Nord.

L’errore fatto contro il Chievo, poi, è quasi elementare a livello tattico. A segnare è Paloschi. Ora, è chiaro che il vero Roncaglia non è quello visto in queste partite, sarà quindi la sua voglia di riscatto sul campo a valere il riscatto sul mercato.

In casa Sampdoria la poltrona del quarto posto è sempre più comoda e ci si può lamentare poco. Con la stessa lente d’ingrandimento è possibile però evidenziare alcune prestazioni di Vasco Regini. Il terzino blucerchiato non ha pienamente convinto rispetto agli altri compagni, pur essendo prezioso a livello tattico.

Eppure nell’estate del 2014 il suo nome era accostato a club di grande livello. Uno su tutti: la Juventus. Questo grazie alla stagione straordinaria giocata da Regini con la maglia dell’Empoli di Sarri in serie B. Quando la Sampdoria riscatta il suo cartellino, i tifosi blucerchiati percepiscono l’importanza dell’investimento.

Il primo anno è stato da promozione a pieni voti, quest’anno arriva il calo. A cosa sia dovuto è difficile dirlo. Può essere un calo mentale o semplicemente dovuto alla difficoltà di rimanere ad alti livelli confrontandosi con dei compagni perennemente al 100%. Se Regini avrà la capacità di tornare competitivo come l’anno scorso, la Sampdoria avrà completato la perfezione del suo undici titolare.