cronaca

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La Liguria è al terzo posto per percezione di illegalità. E' quanto emerso dalla ricerca dell'Istituto Tagliacarne i cui dati sono stati presentati oggi nell'ambito del focus dell'Osservatorio annuale nazionale sulle Piccole e Medie Imprese.

Dallo studio è emerso come contraffazione e riciclaggio siano tra gli elementi più importanti dei fenomeni di illegalità che, secondo la ricerca, colpiscono per il 42% Lazio e per il 30% Lombardia, anche se nel Mezzogiorno, Umbria e Liguria permane la massima concentrazione. Una causa, secondo gli studiosi, di distruzione del vigente mercato degli affari che impedisce gli investimenti e distorce la disponibilità finanziaria.

In Liguria, in particolare, vi sarebbe una alta infiltrazione della criminalità anche estera. L'indagine, compiuta su 1500 imprese su tutto il territorio nazionale, ha portato alla percezione di una maggiore sfiducia delle imprese nei confronti di Stato e pubbliche amministrazioni dettata anche da una scarsa chiarezza di norme che ha visto il mercato non adeguarsi alle leggi vigenti e la politica proliferare in una posizione di monopolio assoluto senza possibilità di riscatto.