politica

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Gentile Direttore,
ho letto il suo Commento "Il Ministro Lupi e la Gronda della Vergogna" e vorrei esporle alcune mie considerazioni.

Purtroppo è lampante come, oramai da anni, il tema della Gronda sembra che venga utilizzato più per animare il dibattito politico che per altri motivi contingenti alla realizzazione dell\'opera; ciò che si sente spesso pronunciare nel merito da chi ci amministra sia a livello locale sia nazionale, lascia la sensazione che talvolta manchino alcune informazioni basilari sull\'argomento.


Il tutto avviene comunque sulla pelle dei cittadini, che dovrebbero pagare a vario titolo per un\'opera che si sta dimostrando obsoleta dal punto di vista trasportistico e che presenta una Analisi Costi Benefici (rif. ACB del Politecnico di Milano) pesantemente svantaggiosa; un\'opera che - se realizzata - oltre a pesare sulla collettività in termini economici, rovinerà certamente l\'esistenza a molti cittadini e ne metterà a rischio la salute (10 anni di cantieri e decine di km di gallerie scavate in zone amiantifere; cantieri ed impianti di trattamento di materiali amiantiferi in zone abitate del ponente e di Bolzaneto) . 


Entrando nel merito dei finanziamenti, l’articolo 21 della legge n. 47 del 2004 che ha approvato il IV Atto Aggiuntivo convenzione Anas Autostrade del 2004 (che stanzia 1,85 mld per la Gronda - questi sarebbero gli unici denari per i quali è stato, fino ad oggi, effettivamente pianificato un potenziale aumento dei pedaggi), stabilisce che per i nuovi investimenti è anche previsto che l’incremento tariffario maturi in base allo stato di avanzamento dei lavori; si legge infatti che  “gli specifici incrementi matureranno a partire dal 1° gennaio successivo alla data di approvazione del progetto da parte della Conferenza dei Servizi e i successivi in relazione allo stato di avanzamento degli investimenti maturati nell’anno e consuntivati con il Concedente".


Ad oggi,  non essendo ancora stata mai convocata la Conferenza dei Servizi (né, dunque, tantomeno i "cantieri"), ne risulterebbe (ope legis) che i soldi (gli 1,85 mld iniziali, peraltro riconducibili alla precedente versione del progetto e di tracciato, totalmente differente dall\'attuale) NON dovrebbero essere disponibili perché nessun aumento tariffario dovrebbe ancora essere stato applicato sulla rete autostradale per un\'opera il cui iter procedurale autorizzativo non è ancora concluso.


In ogni caso, si parlerebbe di "soli" 1,85 mld, per cui le modalità ( nuovi incrementi tariffari) su come reperire i restanti denari per arrivare agli oltre 3 mld previsti dovrebbe ancora essere ratificata da nuovi atti (cifra finale che è ampiamente sottostimata: al termine del Dibattito Pubblico del 2009 la cifra era infatti di 5,7 mld, poi inspiegabilmente scesi a 3,2 mld) .
Non risulta noto alcun decreto o piano di infrastrutture che impegni la Regione Liguria ad intervenire con parte dei finanziamenti (anche perché ciò significherebbe finanziare un privato con denaro pubblico).

Quanto sopra, con buona pace di tutti coloro che - un giorno sì ed uno no, secondo la convenienza del momento - tirano fuori l\'argomento della Gronda.

Marco Scarpa
(componente dei Comitati No Gronda)


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Gentile signor Scarpa,
non mi risultano cose particolarmente diverse rispetto a quelle che lei cita. Salvo, come può vedere nell’estratto documentale qui sotto, che già negli atti si prevede per la Gronda di Genova un investimento di 3 miliardi e 258,4 milioni. Non c’è alcun dubbio che l’importo sia da finanziare con un incremento dei pedaggi autostradali - su tutta la rete nazionale, spalmato nell’arco della costruzione e della messa in esercizio dell’opera - secondo procedure che lei stesso richiama. Il punto è che questo aspetto non era mai stato in discussione, almeno fino alle inopinate parole del ministro Lupi.

Quanto al resto, credo che infrastrutture di tale rilevanza vadano pensate traguardando molti decenni,  non il breve-medio periodo, ed è noto che la mia linea editoriale è di sostegno alla Gronda. Ciò, tuttavia, non fa venire meno il rispetto dovuto alle opinioni diverse, come la sua.
(l. leo.)

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