politica

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La forte irritazione di Delrio, lo "sconcerto" di Tommasi, la difesa da parte del calcio dei club: in mezzo la protesta della rete, la richiesta di fare un passo indietro, e il rifiuto però da parte del diretto interessato dell'accusa di razzismo. E' bufera su Carlo Tavecchio dopo lo scivolone nell'intervento all'assemblea dei dilettanti che ha sancito il passo ufficiale del dirigente sportivo nella corsa alla presidenza della Figc: quella frase sui giocatori stranieri - "qui fanno i titolari quelli che prima mangiavano le banane" - non poteva certo cadere nel vuoto. Il giorno dopo infatti diventa un caso politico.


E mentre dal governo nella persona del sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport, Graziano Delrio arriva la "forte irritazione" per quell'uscita, Tavecchio torna a scusarsi: "Accetto tutte le critiche ma non l'accusa di razzista perché la mia vita testimonia l'esatto contrario. Nel mio discorso in maniera impropria, e per questo mi scuso ancora una volta, mi riferivo al fatto che sono a favore dell'integrazione, ma al contempo rinnovo la necessità di scoraggiare l'utilizzo di calciatori che non migliorano la qualità del nostro campionato. Come scritto nel mio programma elettorale, se sarò eletto Presidente della Figc, la federazione condurrà una politica fattiva contro ogni discriminazione. Accetto tutte le critiche ma non l'accusa di razzista perché la mia vita testimonia l'esatto contrario". Frasi che non mitigano però l'indignazione.


Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Graziano Delrio in particolare sarebbe molto irritato, dopo aver tenuto una posizione equidistante sui candidati alla Figc nel rispetto dell'autonomia della federazione. Ora, però, c’è chi come Davide Faraone, deputato Pd,t witta: "Tavecchio non può fare il presidente della Fgci. Sono state svuotate le curve e sospese partite, per parole così. Non avrebbe credibilità".
Da parte sua, Damiano Tommasi,presidente dell’Assocalciatori, si dichiara “sconcertato dalla frase di Tavecchio. Ma non so – aggiunge - se essere ancora più allibito dal silenzio che le ha circondate''.