politica

Il commento
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Preferivo gli Spandau Ballet e gli Europe. Ma adoravo i cantautori italiani. I Duran Duran proprio no. Ecco, anche io ho detto la mia sul tema centrale del confronto Sky tra i candidati alle primarie del Pd.

No. Non è facile ironia sul livello dei temi che vengono dibattuti - specie sui social - dopo il faccia a faccia tra Renzi, Orlando ed Emiliano. Voglio piuttosto sottolineare che, sui problemi del paese, del partito, della politica e dell'economia, i dibattiti ormai ci offrono risposte preconfezionate: la maggior parte delle risposte le sappiamo già.
I guizzi, le novità le portano soltanto le domande personali, a sorpresa, che svelano curiosità, aspetti caratteriali e gusti personali. Oppure che impongono ai protagonisti risposte adattate allo scenario per nascondere segreti intimi che i candidati non vogliono svelare in TV.

Così la cameretta del boy scout Renzi con il poster dei Duran Duran al fianco di quello di Baggio diventa molto più suggestiva della difesa del Job's act. Al tempo stesso Orlando con la foto di Berlinguer sopra il letto (a 15 anni? Sarà vero?) ci racconta di un ragazzino un po' "tormentato" da genitori comunisti e affascinato dall'idea di uguaglianza. Più efficace di quando insiste sulla necessità di redistribuire il reddito a favore dei più poveri. Orlando è stato comunque una sorpresa. Ha retto il confronto con il re dei comunicatori, Renzi. Meglio in TV di Emiliano, che sembra essere più un disturbatore dello stesso Ministro (perché gli ruberà qualche manciata di voti) che un vero antagonista dell'ex premier.

Conosco Orlando da circa 15 anni, quando alla Spezia già si diceva di lui "questo farà carriera politica". Ambizioso, determinato, intelligente. Ma aveva chiaramente un limite: poco televisivo, poco comunicatore: appariva più impacciato di quanto non fosse, forse anche per via della marcata cadenza dialettale.

Forse non ha perso l'accento spezzino, ma oggi ha dimostrato di saper reggere il confronto con Matteo, il mago della battuta pronta. Avevano ragione quelli che mi dicevano: "questo diventerà uno che conta davvero nel partito". Resta da capire quanto il partito conterà ancora.