I “medici di famiglia" al pronto soccorso per dare una mano nella situazione di emergenza dovuta all’epidemia di influenza è una buona idea e può segnare un passo nuovo nella gestione della sanità in Liguria.
Dopo la black alert che ha messo in ginocchio gli ospedali, nonostante ci fossero da mesi tutte le premesse di quello che puntualmente si è verificato, è doveroso, ora, rivedere le cose. Cioè mettere mano seriamente alla riforma modello Liguria così come è stata disegnata dall’assessore Viale e dal super comandante in capo Locatelli. Riforma che, nelle linee generali, come più volte ho scritto, ha molti lati positivi, primo fra tutti l’interconnessione fra ospedali, il tentativo di cancellare orti e orticelli, la ricerca di una assistenza veramente territoriale, la pragmatica necessità di chiedere laddove è indispensabile la collaborazione della sanità privata qualificata cioè con il marchio Doc.
Ma proprio su quest’ultimo punto la squadra dell’assessore e anche il presidente Toti, che sulla sanità che “mangia” la fetta più grossa del bilancio regionale h messo il suo imprinting, dovranno riflettere.
Laddove i privati dovrebbero andare a gestire non solo piccoli e medi ospedali, ma addirittura i pronto soccorso.
Siamo così tranquilli che dei privati riescano a mandare avanti con garanzie di sicurezza reparti delicatissimi, di pronto intervento, che necessitano di personale, di strumenti e di una ferrea organizzazione? Reparti che se si inceppano (e lo abbiamo sperimentato in queste settimane) mandano in tilt intere strutture ospedaliere?
L’imprenditore privato, per suo specifico dna, deve fare profitto sennò che razza di imprenditore sarebbe? Un pronto soccorso non “rende” economicamente niente. Anzi. E’ un costo pesante che una società civile e moderna deve sobbarcarsi. Dunque ce la potranno fare i privati a reggere costi di questo genere? O alla fine li scaricheranno pesantemente sui bilanci regionali? Insomma chi pagherà lo sappiamo, ma quanto (di più) no.
La black alert sanitaria di queste vacanze dovrebbe spingere a una riflessione profonda sulla riforma ligure e, probabilmente, a qualche revisione. “Sbagliando si impara” scrivono i giornalisti a Primocanale all’assessore Viale. Appunto, e questo antico proverbio è un sicuro principio di buon governo.
salute e medicina
La 'black alert' sanitaria insegna come è difficile gestire i pronto soccorso
Dopo l'emergenza di inizio anno
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