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Trattative febbrili a New York tra il gruppo Vialli e il presidente coadiuvati dai suoi esperti
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Proseguono a New York le trattative tra Massimo Ferrero e Jamie Dinan per la cessione della Sampdoria al gruppo Vialli. In realtà il presidente della società blucerchiata è assistito dal vicepresidente vicario Paolo Fiorentino e da un esperto di Mediobanca, l’advisor designato da Ferrero per condurre le operazioni di vendita.


Il viaggio nella Grande Mela rappresenta il segnale forte della volontà di Ferrero di cedere la Samp ma è anche una sorta di ultimatum lanciato di persona dal presidente ai potenziali acquirenti: siamo arrivati al redde rationem, al punto di non ritorno, da dentro o fuori, faccia a faccia. Se gli americani guidati da Vialli vogliono a tutti i costi la Sampdoria – è il messaggio portato personalmente da Ferrero – devono soddisfare ora e subito la sua richiesta economica: 100 milioni complessivi.


L’ultimatum, insomma, è scattato e Ferrero pretende di tornare dagli Usa sapendo se dovrà continuare alla guida della Sampdoria oppure no, tanto più che gli altri potenziali acquirenti – il Fondo Aquilor e i fantomatici arabi del principe
 Abdullah – si sono defilati. Dalle indiscrezioni che filtrano l’offerta di Dinan, coadiuvato da Fausto Zanetton ed Alex Knaster, sarebbe sempre ancorata ai 65, massimo 70 milioni, ma si continua a trattare febbrilmente.

Nel frattempo la sponda genovese del gruppo Vialli, costituita dall’ex presidente Enrico Mantovani, pronto ad entrare nel consiglio di amministrazione della nuova Sampdoria a stelle e strisce, continua a professare ottimismo sull’esito positivo dell’operazione.


In attesa di sviluppi è stata congelata la posizione di Marco Giampaolo, pronto a rassegnare le dimissioni se resterà Ferrero ma disposto a continuare nella Sampdoria con una diversa programmazione del futuro. Entro lunedì il closing o la definitiva parola fine, anzi il the end, sulla possibilità per la Sampdoria di cambiare proprietà.