cronaca

Gentiloni: "Dai musulmani segnale importante"
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L'Isis è "un cancro dell'umanità". La frase più dura dal palco della piazza musulmana di Roma arriva dall'imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente dell'Unione delle comunità islamiche (Ucoii), sigla storica dell'Islam in Italia.

Davanti a centinaia di persone che poco a poco sotto la pioggia riempiono Santi Apostoli per la prima manifestazione nazionale dei musulmani contro il terrorismo islamico, dopo le stragi di Parigi. Mentre a Milano e in altre città si svolgono iniziative analoghe, anche queste, come quella nella Capitale, senza grandi numeri, ma dal messaggio forte. 'Not in my name', non nel mio nome, lo slogan e hashtag diffuso su internet. La risposta alle accuse di passività, ambiguità, eccessiva tolleranza. "Risposta chiara", secondo l'Osservatore Romano, il giornale del Vaticano.

"Assieme possiamo battere il terrorismo
- dice Elzir -, abbiamo superato la paura e lo choc: obiettivo dei terroristi è farci vivere nella paura". A Roma ci sono marocchini, egiziani, siriani, bengalesi, senegalesi e di altre nazionalità, molti con il doppio passaporto, a raccolta per condannare le stragi in Francia, ma anche in Mali e ovunque. E distinguere l'Islam dagli stragisti. Uomini e donne, alcuni col vestito tradizionale e il velo, diversi bambini, striscioni come 'Non siamo noi il nemico' e il coro 'No all'Isis,noi ci siamo'.

"Grazie ai nostri concittadini di religione islamica che ieri hanno manifestato contro il terrorismo"
. Così sul suo account Twitter e sulla sua pagina Facebook il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha salutato le manifestazioni di ieri a Roma e Milano. "So che non era facile andare in piazza, nel clima che viviamo. Averlo fatto è stato importante", ha aggiunto.