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Il commento
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Cristina Lodi è stata di gran lunga la più votata del partito. Quindi, al momento di scegliere il capogruppo consiliare in Comune a Genova, ti aspetti che il Pd faccia la cosa più semplice: incarico alla Lodi e via a lavorare per rimuovere le macerie della rovinosa sconfitta di giugno e per avviare una difficile ricostruzione.

E invece no. I sei consiglieri comunali "piddini" cominciano a litigare proprio su quel ruolo. E litigano nel nome delle rispettive appartenenze alle correnti nazionali: orlandiani contro renziani (schieramento a cui appartiene la Lodi) e viceversa, dimentichi del disastro appena avvenuto e avvitati in cervellotici ragionamenti politici che riguardano la rilevanza del ruolo di capogruppo e, quindi, delle sue ricedute sull'attività prossima ventura del Pd a Tursi.

Naturalmente di tutto ciò ai genovesi non frega assolutamente niente, ma la vicenda è emblematica di quanto il Partito democratico sia lontano dalla cosiddetta gente e sia diventato incapace di guardare oltre il proprio ombelico. Prigioniero di clan interni perennemente in lotta fra di loro, che hanno fatto smarrire al Pd la sua anima e lo tengono ostaggio di una nomenclatura la cui unica ragion d'essere sembra diventata la gestione delle poltrone. Foss'anche solo quella di capogruppo consiliare. È il perpetuarsi di questo scenario che ha portato a perdere una storica roccaforte rossa quale è sempre stata Genova.

Lo Statuto medesimo del partito dice che, salvo diversi accordi, a fare il capogruppo dev'essere il più votato. Indicazione di puro buon senso, che va nella direzione di assecondare la scelta fatta dall'elettorato. Alle latitudini "piddine", però, il buon senso pare andato smarrito. Fin dalle regionali del 2015, quando Raffaella Paita portò il Pd a sbattere, con la decisiva complicità dell'allora governatore Claudio Burlando, e nonostante la bocciatura elettorale è stata poi incoronata capogruppo in Regione.

Rispetto ai gravi problemi che i liguri e i genovesi devono affrontare queste sono cose marginali. Ma sono anche cose che al momento opportuno pesano nel giudizio degli elettori. Difatti...