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Clima rovente dopo l'autosospensione di Ioculano dal Pd
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Non è soltanto una questione di ordine pubblico. La presenza dei migranti a Ventimiglia sta infiammando il dibattito politico. Ad accendere la miccia è stato il primo cittadino della città di confine, che nelle scorse ore si è autosospeso - insieme ad undici consiglieri comunali di maggioranza - dal Partito Democratico. Una scelta forte, che ha scosso gli equilibri politici anche al di fuori dell'universo dem.

La situazione di Ventimiglia ha infatti portato a un duro faccia a faccia tra i due pilastri politici della Giunta regionale. Da una parte l'assessore regionale allo Sviluppo economico nonché segretario regionale della Lega Nord Edoardo Rixi, dall'altra il governatore ligure nonché uomo di punta a livello nazionale di Forza Italia Giovanni Toti. Rixi, a Primocanale, ha rimproverato al proprio presidente la scelta di recarsi a Ventimiglia lo scorso 7 maggio in occasione della visita del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Una visita che l'assessore non ha esitato a definire "una buffonata".

Dal canto suo, Toti ha replicato affermando che si vedrà "nelle prossime ore se la visita del ministro dell' Interno e quanto proposto dal Governo è efficace o no" e che, se l'emergenza non dovesse terminare, "sarà l'ennesimo fallimento del Governo". Il governatore ha inoltre commentato la scelta di auotosospendersi dal Pd del sindaco Ioculano e l'ordinanza di sgombero emanata in queste ore. "Il sindaco di Ventimiglia ha fatto il suo dovere, forse ci ha pensato un po' tardi", ha detto Toti, che poi ha lanciato un duro affondo: "un sindaco che si accorge solo oggi che l'emergenza migranti sta travolgendo la sua città francamente è un comportamento piuttosto ondivago".

Su quanto sta accadendo a Ventimiglia è intervenuto anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, tirato più volte in ballo in queste ore.
"A Ventimiglia stiamo parlando di centoventi migranti, mentre ne stiamo soccorrendo e salvando a migliaia e tutti dovrebbero avere questo senso del contesto complessivo nel quale l'Italia si trova", ha detto il Capo del Viminale con una nota polemica - neanche troppo celata - nei confronti di Ioculano. "A Ventimiglia - ha aggiunto il ministro - dobbiamo evitare che arrivino i migranti, conoscendo bene, però, la difficoltà del compito. La nostra linea non cambia e avremo successo. Tutti i rappresentanti delle istituzioni diano una mano se hanno voglia di avere successo".

Non bastano tuttavia queste parole a placare le polemiche che stanno piovendo addosso ad Alfano e al suo piano. Tra i critici più feroci c'è il deputato di Sinistra Italiana Stefano Quaranta, che appena qualche giorno fa aveva depositato un'interrogazione al Ministro dell'interno per denunciare l'inefficacia delle misure predisposte e l'incapacità del governo nel gestire un'emergenza. "La cura Alfano - ha dichiarato Quaranta - non solo non è servita, ma ha reso la situazione ancora più drammatica, soprattutto alla luce dell'ordinanza, che a breve imporrà lo sgombero dei migranti dalla riva del fiume Roja". Il deputato ha poi rilanciato l'ipotesi dell'apertura di un centro di accoglienza presso l'ex Parco Roja.

Sul tema è intervenuto anche il Partito Democratico, che ha subito come una doccia gelata l'autosospensione di Ioculano. Una scelta che il gruppo regionale non ha condiviso in quanto - si legge in una nota - "non è lasciando il Pd che si vincono battaglie così difficili, ma semmai unendo le forze e chiedendo la necessaria a dovuta attenzione a livello nazionale e regionale". Tutto giusto, se solo non fosse che il gesto di Ioculano - per sua stessa ammissione - è arrivato proprio perché ha chiesto "la necessaria e dovuta attenzione" a livello nazionale ma dall'altra parte non si è mosso nulla.