cronaca

Dietro la tragedia sulla A10 tanti nodi irrisolti
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I tragici e drammatici eventi degli ultimi giorni sull'autostrada ligure sembrano il copione di un libro scritto anche con il sangue per dimostrare quanto questo Paese sia in declino. E quanto duramente si dovrà intervenire per provare a salvare il salvabile.

Dunque, un Tir condotto da un romeno percorre una delle autostrade peggio costruite, gestite e sicure d'Italia, piomba su un cantiere perché forse una delle corsie aperte era di troppo e uccide due operai. Il traffico impazzisce, la Liguria si trova spezzata in due e nelle ore successive altri due episodi simili, fortunatamente senza il corollario di vittime e feriti, ripropongono la questione di una regione collegata malissimo. Al suo interno e verso l'esterno, quindi per ricevere e far defluire traffico.

Ma sono gli ingredienti di tutta la vicenda a essere assai simbolici. In generale: Fita Cna denuncia, non per la prima volta, che troppi autisti stranieri percorrono le nostre strade senza lo stesso livello di preparazione degli autotrasportatori italiani. Quegli stranieri hanno il vantaggio di costare meno e spesso dipendono da aziende italiane che per lucrare maggiori profitti hanno aperto delle imprese all'estero. Cioè: padroni italiani, lavoratori low cost (e con inferiore professionalità) stranieri.

In compenso le strade sono le nostre
. Quando sono autostrade entra spesso in gioco, essendo titolare di numerose concessioni, Autostrade per l'Italia. Non si può dire che l'azienda abbia brillato, negli anni, per lo scrupolo di mettere a norma il percorso, secondo gli indirizzi europei, con una rapidità che andasse oltre gli obblighi e i tempi imposti dalla legge. Probabilmente Autostrade per l'Italia non avrà nulla da farsi rimproverare in punta diritto, ma sul piano delle opportunità e di ciò che dovrebbe fare "a prescindere" un gruppo che gestisce un servizio tanto importante, ci sarebbe di che ridire.

Mettiamola così: ci si aspetterebbe sul terreno della sicurezza, lo stesso zelo che la medesima Autostrade per l'Italia impiega nel chiedere il prolungamento delle sua concessione (oltre i quattro anni indicati dall'Ue) per realizzare la Gronda di Genova.

La politica, però, si è mostrata finora più sensibile a quest'ultimo aspetto che non a quello della messa in sicurezza
. Cioè, per dirla chiara: conta assai più l'interesse di Autostrade che quello di coloro che percorrono pagando le autostrade ad essa affidate in concessione. Per carità, dal mondo politico qualche voce si leva, per esempio quella del senatore Maurizio Rossi, cercando di portare al centro del ring la questione.

Ma è voce isolata o con poca eco. Certamente insufficiente a persuadere Palazzo Chigi che c'è bisogno di un cambio di passo anche su questo versante e che la Liguria, come altre regioni - penso in particolare a quelle meridionali e non è un caso, sebbene la Liguria stia a Nord-ovest - ha fra le tante emergenze pure quella dei collegamenti autostradali.

Possiamo star certi, però, che passata l'emozione del primo momento per la tragedia di domenica, l'intera vicenda tornerà al suo posto. Cioè chiusa in un cassetto. Fino ai prossimi morti. Amen.