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Elisabet Spina ha completato il corso 'Uefa A'
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 Ha messo in fila i colleghi uomini, e pure le donne: Elisabet Spina si è abilitata al corso UEFA A, quello che dà il patentino per guidare tutte le squadre giovanili, incluse quelle Primavera, e le prime squadre fino alla Lega Pro inclusa (con l'abilitazione UEFA A è inoltre possibile essere tesserati come allenatori in seconda in Serie A e in Serie B) con il massimo dei voti, 110/110: si tratta della prima volta in cui un'allenatrice professionista si è abilitata con il massimo punteggio.

Per lei anche i 'complimenti' dei colleghi uomini. Mirko Mazzantini (anche lui tra i primi del corso, dopo Spina), tecnico del settore giovanile della fiorentina non ha dubbi: ''Me lo aspettavo - dice Mazzantini - Elisabet è una ragazza preparatissima che ha dimostrato sin da subito una grande competenza. Durante il corso spiccava per qualità. La vedo bene in panchina, anche se non so se è il suo obiettivo principale. Durante il corso si è creato un bel gruppo con grande feeling tra tutti, senza nessun pregiudizio, le persone non si giudicano per il genere ma per le competenze. E lei è estremamente competente e meritevole''.

Trentatrè anni, mamma svedese,
Elisabet Spina è responsabile del Centro Tecnico giovanile Milan di Capezzano, in provincia di Lucca, lavora con i giovani (''anche se il mio compito al momento è più di carattere gestionale che metodologico'', dice).

Un passato da calciatrice ''ho giocato nella Reggiana, vincendo anche una coppa Italia e poi nell'Under 18. Ho avuto la fortuna di confrontarmi con il massimo della rappresentanza del calcio femminile italiano. Ho smesso presto ma già allenavo i ragazzini''.

''Il corso - dice - è stato un'esperienza bellissima e molto importante
, il coronamento di un percorso. I miei obiettivi? Dimostrare le competenze. Per una donna il compito è maggiore perché devi sempre dimostrare un po' più degli altri per non essere attaccabile. Il calcio maschile - racconta - mi ha accolta senza difficoltà e anche quando qualcuno inizialmente si è mostrato un po' piu' diffidente poi si è ricreduto. Il bello di lavorare con i ragazzi forse sta in questo, loro quando vedono quanto vali ti considerano un mister a tutti gli effetti, al di là del genere, senza pregiudizi. Il futuro? Non mi sono prefissata obiettivi particolari se non quello di continuare ad accrescere le mie competenze, fare sempre meglio e cogliere tutte le opportunità''.