Da Genova San Fruttuoso a Budapest il viaggio è lungo. Ma per Nikole Marangoni e Andrea Ferrero il tragitto è costellato di speranze e la voglia matta di conquistarsi una medaglia dal sapore speciale. Nella capitale magiara è infatti in corso il campionato mondiale di Kick boking (3-12 novembre).
E’ l’evento più importante dell’anno e i due atleti della palestra Marnikca di via Manuzio sono carichi e pronti ad affrontare gli avversari che si troveranno di fronte step dopo step. Nikole e Andrea si sono allenati duramente sotto lo sguardo attento di Giovanni Marangoni e del suo staff. In tutto 1389 atleti provenienti da 54 nazioni diverse. Tutte le categorie rappresentate. La spedizione azzurra conta 75 atleti.
Nikole Marangoni, genovese di 20 anni e figlia d’arte è reduce dall’oro e l’argento conquistati a maggio sempre a Budapest nel corso della 23esima edizione della coppa del mondo. Più volte campionessa italiana è detentrice anche del titolo europeo. Sul tatami della capitale magiara Nikole punta in alto: “Ci ho messo tanto per arrivare a questi livelli, tanto sacrificio e duri allenamenti. Il sogno iniziale era staccare il biglietto ma adesso che ci siamo l’obiettivo è vincere. Poi andrà come deve andare, ma sappiamo quanto valiamo”.
Nella competizione mondiale sono presenti i maggiori atleti della disciplina e Nikole spiega i duri allenamenti effettuati per arrivare pronti all’evento: “La preparazione è iniziata ai primi di settembre con ben 11 allenamenti settimanali. Ma in questo sport conta tantissimo anche l’aspetto psicologico. Ho lavorato tanto anche da questo punto di vista”.
Pronto e carico alla spedizione di Budapest è anche Andrea Ferrero, giovane atleta sardo che da 3 anni si allena a Genova dove si alterna tra i libri (è iscritto al corso di Ingegneria Navale) e il tatami di via Manuzio. Per lui l’avventura in terra ungherse è l’occasione giusta per portarsi a casa un metallo prezioso: “Ci sono i più grandi atleti della disciplina, sono un po’ teso ma sono convinto di fare bene. Mi sono preparato molto per questo mondiale, ogni giorno ha fatto almeno due ore di allenamento, ora sono curioso di vedere chi sarà il mio primo avversario”.
Andrea rimarca anche l’importanza di saper unire i due aspetti fondamentali della disciplina: “E’ uno sport che richiede grande attenzione sia dal punto di vista atletico che da quello mentale. La sfida con il tuo avversario si combatte anche e soprattutto con la strategia. Quando ti trovi davanti al tuo avversario devi dare tutto. Bisogna essere scaltri al punto giusto per schivare le mosse dell'avversario ed essere pronto a colpire a tua volta. E’ uno sport che richiede tanto coraggio – prosegue Ferrero -. Quando sali sul tatami sei pronto a prenderle e a darle sempre però nel massimo rispetto delle regole. E quando l’incontro finisce si torna amici”.
Per Nikole Marangoni stare sopra il tatami è un qualcosa di assolutamente naturale: “Sono in palestra da quando avevo 5 anni. E’ una passione nata da piccolissima grazie a papà. Ora sto cercando di costruirmi un futuro con l’insegnamento della disciplina in palestra e nelle scuole” Lo guardo dunque è prioettato anche al futuro.
Ma è Andrea Ferrero a sottolineare i valori non solo sportivi che questa disciplina sa esprimere: “Questo sport insegna ad affrontare i problemi della vita quotidiana. Ti obbliga a utilizzare la paura che hai nel momento in cui sali sul tatami e a farla diventare la forza che ti permette di affrontare e superare tutte le tue paure e i problemi”. Una vera e propria metafora della vita.
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Kick Boking, Marangoni e Ferrero da Genova a Budapest per conquistare il mondiale
In Ungheria al via la competizione iridita
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