economia

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Un suicidio. Così viene bollata da associazioni di categoria l’ipotesi di un aumento selettivo dell’Iva agevolata dal 4 al 10% che Bruxelles chiederebbe all’Italia per risanare i suoi conti. Dopo la “mazzata” dell’Ocse che ha tagliato le stime del pil 2014 – di quasi un punto percentuale a -0,4% - e quelle del 2015, il Tesoro sarebbe già al lavoro per mettere a punto un piano di aumenti, ma da Confesercenti arriva l’altolà: un intervento di questo genere comporterebbe un “aggravio fino a 5 miliardi per le famiglie”.

Secondo l’Ufficio Economico di Confesercenti si tratterebbe di un “ulteriore colpo per le famiglie, soprattutto per quelle in maggiore difficoltà, che si troverebbero di fronte alla scelta di dover tagliare su prodotti e servizi di base come quelli attualmente inclusi nell’aliquota Iva agevolata al 4%. Sarebbe, inoltre, l’ennesima batosta per il mercato interno e per i consumi degli italiani, già provati da una lunga crisi.

Negli ultimi due anni (2012-2014) la spesa per i soli beni, esclusi i servizi, si è ridotta di quasi 30 miliardi, anche a causa della riduzione del reddito disponibile delle famiglie, sceso di 4.400 euro nello stesso periodo. Serviranno almeno 6 anni per riportare i consumi ai livelli registrati nel 2007, prima della crisi”.