cronaca

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Oltre al genovese Giuliano Ibrahim Delnevo, morto in Siria, un altro italiano e tre maghrebini, la procura di Genova ha indagato un terzo italiano per addestramento con finalità di terrorismo internazionale.

L\'uomo si chiama Umar Andrea Lazzaro, è genovese, e si è convertito insieme a Delnevo. Lazzaro, che era amico di Giuliano Ibrahim Delnevo, non è a Genova. Gli inquirenti non escludono che possa trovarsi in Siria. L'iscrizione nel registro degli indagati del genovese Umar Andrea Lazzaro è stato "un atto tecnico". Lo si apprende da fonti investigative. Umar infatti è finito nell'indagine avviata sulla Brigata Jaish al-Muhajireen wa Ansar (l'esercito degli emigranti e degli aiutanti guidato da georgiano Abu Omar al-Aishani, ndr), della quale faceva parte Giuliano Ibrahim Delnevo, che recluta giovani jihadisti anche nel Nord Italia.

IL PADRE DI DELNEVO: "NON PARTITE" -
"Ci sono momenti nella vita che valgono più di centro libri e di mille sermoni e io per uno di questi momenti ci sono passato". Spiega così Carlo Delnevo, al sua decisione di avvicinarsi all'Islam dopo la morte in Siria del figlio Giuliano, giovane genovese convertito alla guerra santa e ucciso mentre combatteva con i ribelli contro le milizie di Bashar el Assad. Una conversione sulla quale Delnevo non vuole attirare troppa attenzione mediatica. "E' una questione privata e personale e non ho intenzione di alimentare la grancassa mediatica", dice in un colloquio telefonico con l'Ansa, giudicando "grave" che un parte dei media faccia l'equazione 'Islam uguale terrorismo'. Ma che cosa direbbe ai ragazzi che in nome dell'islam partono dall'Italia e dall'Europa per unirsi a guerre in Iraq? "Per me l'Islam è i suoi cinque pilastri (accettazione dell'unicità di Dio, la preghiera quotidiana, l'elemosina, il pellegrinaggio alla Mecca e il digiuno nel mese sacro di Ramadan ndr). Odio la violenza e la guerra. Sono un pacifista - sottolinea Delnevo - e concordo con chi dice, molto criticato, che dare armi a chi combatte è come curare un diabetico col glucosio". Ai ragazzi che partono in nome dell'Islam Carlo Delnevo direbbe, quindi, di "non partire". "Direi loro 'rimanete in Italia, portate avanti il vostro messaggio con la forza dell'esempio, non con la vostra vita. La vita è preziosa", dice Delnevo.