cronaca

Corteo in Prefettura per chiedere più sicurezza in autostrada
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 “Basta morti nei cantieri, basta morti sul lavoro”. Con questi semplici slogan lavoratori e sindacati del comparto edile in sciopero si sono dati appuntamento a Genova, in piazza della Vittoria, per poi sfilare attraverso il centro città fino alla Prefettura. Chiedono di fare sul serio per garantire più sicurezza, ora che alla conta delle vittime si sono aggiunti Antonio Gigliotti e Giovanni Casaburi, travolti e uccisi da un tir in A10 domenica scorsa mentre riparavano i danni di un altro incidente, avvenuto il giorno prima.

“Devono cambiare le linee guida per i cantieri stradali. Serve una mappatura specifica sulla Liguria”, spiega Salvatore Teresi di Filca-Cisl. Le loro sono proposte concrete e attuabili: “Non vogliamo più vedere birilli per segnalare i cantieri, servono i new jersey. Non possiamo controllare la velocità o impedire un malore alla guida, ma una barriera può salvare la vita”, dice Teresi.

E ancora: telecamere e controlli per far rispettare i limiti di velocità e punire i trasgressori, ridurre sistematicamente le corsie da tre a una se ci sono lavori in corso, sostituire gli sbandieratori umani con sbandieratori meccanici. “Gli strumenti ci sono – assicura Fabio Marante, segretario Fillea-Cgil – a Genova nel 2015 è stato siglato un protocollo prefettizio, vogliamo farlo applicare ed estenderlo a tutta la Liguria”.

Obiettivo Prefettura, dunque, per chiedere un coordinamento nazionale che si faccia promotrice di queste esigenze nei confronti del Ministero dei trasporti. “Ovviamente un interlocutore è la società Autostrade, che in questi casi è committente dei lavori – spiega Roberto Botto, segretario Feneal-Uil Liguria – sappiamo che la A10 è datata, inadeguata e pericolosa, ma al momento dobbiamo tenercela”. Ipotesi chiusura totale durante i cantieri? “Provocherebbe grandi disagi. Basterebbe circolare su una sola corsia. Meglio qualche ora di coda che piangere dei morti”.