cronaca

Una bimba sola in casa e quattro bombole di gas sfiorate dalle fiamme
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Sono le 9 del mattino quando salita Pollaiuoli viene invasa da una nuvola di fumo nero e acre. La gente per strada si ferma curiosa e un po' impaurita. C'è un incendio al piano ammezzato del civico 13 a due passi dal celebre Caffè degli Specchi. Arrivano i pompieri, ma spegnere le fiamme è più difficile del previsto. La porta dell'appartamento è chiusa, bisogna entrare dalla finestra. Nel frattempo un'ambulanza porta via un uomo intossicato. Circa 15 persone vengono fatte evacuare. E dai particolari emersi in seguito si capisce che il bilancio poteva essere ben più grave. 

Mattinata di paura nel centro storico di Genova, in uno di quei vicoli che congiungono piazza Matteotti alla zona delle Erbe, il cuore della movida. Un appartamento a fuoco, altri quattro danneggiati e probabilmente inagibili per i prossimi tre giorni. Tutto è partito da un cortocircuito. La scintilla è uscita dal quadro elettrico, poi le fiamme hanno avvolto le travi in legno e poco a poco hanno inghiottito tutto. Arrivano altri mezzi dei vigili del fuoco, otto squadre in tutto. I pompieri affrontano l'inferno di fumo e fuoco con respiratori automatici ed estintori. Salita Pollaiuoli e dintorni vengono blindati fino al termine delle operazioni. Per domare il rogo ci vogliono ore. 

A dare il primo allarme è stata una bambina di sette anni che era sola in casa perché i genitori, di origini ecuadoriane, erano andati a lavorare. La piccola si è spaventata ed è corsa da un carabiniere che vive in zona e la conosce. La mamma è stata subito avvisata ed è arrivata in pochissimi minuti. In casa, poi, sono state trovate anche quattro bombole del gas che però non sono state raggiunte dalle fiamme. Un'eventuale esplosione avrebbe avuto conseguenze drammatiche. L'appartamento risulta di proprietà pubblica e la famiglia sarebbe titolare di un contratto d'affitto. Di certo ora dovranno trovare un'altra sistemazione.

A farne le spese è stato un uomo che abita al piano superiore, Francesco Casolino, ricoverato al Galliera per un principio di intossicazione. Ad accorgersi del pericolo è stato il suo cane Macchia, che ha avvertito l'odore prima dei padroni. In casa c'era anche la figlia di 13 anni, illesa. Tante altre persone nello stesso condominio, soprattutto anziane, si sono riversate in strada impaurite dalla nube che continuava a espandersi. I quattro appartamenti confinanti con quello distrutto resteranno fuori uso per qualche giorno. Gli abitanti saranno costretti a dormire in albergo, forse fino a giovedì. 

Un episodio che torna ad alimentare l'allarme sicurezza in centro storico. "Da anni diciamo che è una polveriera - denuncia Claudio Garau, portavoce dei residenti di Sarzano - molte case sono occupate in maniera abusiva o comunque poco trasparente. Gli impianti non sono a norma, a volte ci si allaccia alla corrente e al gas con mezzi di fortuna". Tempo fa un altro incendio aveva interessato lo stesso edificio. Un abitante del secondo piano si buttò dalla finestra per salvarsi. Ora, insieme al fastidioso odore di bruciato, rimane l'ansia per una situazione precaria e rischiosa. Degrado che si aggiunge al degrado in una zona che non trova pace.