cronaca

Bruciata una catasta di libri, indaga la Digos
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 "Morte agli infedeli", "Allah è grande". Due scritte, in arabo e in italiano, accanto ai libri dati alle fiamme, e poi un misterioso Corano trovato intatto in mezzo alla cenere e un intero quartiere sgomento. È un giallo l'incendio divampato alle prime luci dell'alba nella biblioteca civica Saffi di Genova Molassana, in via Sertoli. Gli autori del gesto hanno forzato la porta e dato fuoco a una catasta di libri all'ingresso dell'edificio. I pompieri sono arrivati in tempo per evitare danni peggiori.

Sull'episodio sta indagando la Digos. A prima vista poteva sembrare il gesto di qualche vandalo o teppista, spinto da un movente ancora non chiaro. Poi, la scoperta inquietante: biglietti con scritte in caratteri arabi, un messaggio dal sapore jihadista. Nel mucchio di libri c'era un po' di tutto: romanzi, libri comici ma anche un testo di argomento religioso. E poi il Corano, aggiunto a mo' di firma in bella mostra. Potrebbe trattarsi di un depistaggio o di uno scherzo di cattivo gusto. Ma gli inquirenti non escludono la pista islamista.

La Saffi, intanto, resterà chiusa per un po'. Si può passare a restituire i libri, ma il resto è inagibile. Gli autori del rogo non hanno fatto altri danni: hanno forzato il portone lasciando segni di effrazione, sono entrati per scatenare le fiamme e non sono andati oltre. Lo dimostrerebbe il fatto che solo un allarme ha suonato, quello posto all'ingresso. Per rimettere tutto in ordine ci vorranno almeno due giorni, fa sapere Elena Ghigliani, referente della biblioteca per il Comune. Lei è stata la prima ad accorrere sul posto, appena ricevuta la notifica dell'allarme, verso le 4.45 del mattino. Lo choc è ancora evidente.

Il personale della biblioteca, su indicazione della Digos, ha avviato le ricerche per capire chi abbia chiesto o preso in prestito materiale sull'islam negli ultimi giorni. L'ultima persona che ha prelevato un Corano, dall'analisi del registro telematico, risulterebbe un italiano. L'ipotesi è che l'incendiario lo avesse già con sé quando è entrato. In prossimità dell'edificio, occupato dalla biblioteca solo al primo piano, non ci sono telecamere di sorveglianza. Le più vicine sono quelle dell'area verde vicino al ponte.

"Sinceramente non vedo moventi, sembra un atto di delinquenti che si sono divertiti - commenta Roberto D'Avolio, presidente del municipio, giunto sul posto per valutare i danni - ora vogliamo riaprire il prima possibile per dare un segnale". Nei prossimi giorni, fa sapere D'Avolio, verranno organizzate iniziative in nome della tolleranza e del dialogo tra religioni. Tra le ipotesi anche quella di un gesto fatto ad arte per screditare l'islam, che comunque a Molassana non ha comunità particolarmente numerose.

"È un fatto grave che vengano bruciati dei libri poiché il libro è un veicolo di libertà e conoscenza. Andremo a fondo insieme alle forze dell'ordine per capire quanto accaduto". Lo afferma l'assessore comunale al Marketing territoriale, Cultura e Politiche per i giovani del Comune di Genova, Elisa Serafini,